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Veneto venti venti: quei giorni lontani

Una meravigliosa inquietudine pervade le immagini che fanno parte della mostra "Veneto venti venti" in quanto si riferiscono ad un passato doloroso che tutti abbiamo condiviso. In una cinquantina di scatti il fotografo Massimo Saretta racconta la trasformazione delle città durante il primo lockdown del 2020

Sembrano così lontani quei giorni quando le città erano vuote e deserte eppure dal primo drastico lockdown, sono passati soltanto tre anni, era Marzo 2020. Si intitola proprio “Veneto venti venti” la mostra che racconta le città della nostra regione, immortalate durante l’emergenza Covid dal fotografo Massimo Saretta.

Veneto venti venti

Ad emergere in tutta la sua reale bellezza è Venezia, con piazza San Marco e gli scorci di Palazzo Ducale, le facciate e i bassorilievi che si specchiano sull’acqua immobile dei canali, in tutto 18 ritratti di una città fantasma che pare un luogo di fantasia. Veneto 2020 è allestita fino al 12 Marzo nella chiesa di san Leonardo a Venezia ed è promossa e patrocinata dall’amministrazione comunale.

Il commento di Paola Mar

“E’ una mostra che ci parla di un periodo che ci sembra molto lontano ma effettivamente è molto vicino. Massimo Seretta ha saputo immortalare le nostre bellezze storico-artistiche a Venezia e nel Veneto nel periodo di lockdown. C’è un’area di meravigliosa inquietudine nelle sue fotografie perchè si vedono i posti che sono abitualmente vissuti completamente vuoti. Ecco questa può essere una mostra che ci ricorda il periodo che abbiamo passato ma ci fa anche sperare rispetto a quello che è il nostro futuro”

Attraverso circa 50 immagini Massimo Saretta, padovano classe 1958, ci fa compiere un viaggio soprattutto mentale in spazi dilatati e vuoti, privati improvvisamente della loro abituale quotidianità. “In quei giorni”, commenta Saretta, “ho percepito una sensazione molto forte e dolorosa, ho vissuto il silenzio.”

Le parole di Massimo Saretta

“Durante il primo lockdown a Marzo 2020 ho avuto la fortuna, una volta avute le varie autorizzazioni, di camminare indisturbato e fotografare le varie città fantasma. Vedere città come Venezia, ma anche come Verona, come città capoluogo, completamente deserte fa capire l’importanza e la gravità del disastro che ha causato questa malattia”

La mostra curata da Gastone Scarabello e coordinata dalla società Sichel Consulting è aperta dal Martedì alla Domenica dalle 10.30 alle 18.30, l’ingresso è gratuito.

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