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Agricoltori in affanno: la distribuzione non paga i prodotti

L'inflazione è galoppante, soltanto per chi acquista al dettaglio all'ingrosso è tutta un'altra storia e gli agricoltori nel momento in cui hanno più raccolto, si trovano per l'ennesima volta senza utili

A Venezia, torna l’allarme degli agricoltori, strangolati dalla grande distribuzione. In questi giorni è chi coltiva carote, soprattutto, nel sud della città metropolitana veneziana, che non sta guadagnando. Anzi, in molti finiscono per non raccoglierle, perchè costa di più che lasciarle a marcire nel campo.

Crisi agricoltura nella città metropolitana di Venezia

7 cent/kg è il loro valore all’ingrosso, quando al dettaglio sono vendute anche a €2,00 . Non si tratta soltanto di un ortaggio, ma di un sistema che mostra la corda: nel momento in cui il mercato abbonda di quel tipo di frutta o di verdura, come alcune settimane fa con il radicchio di Chioggia. Troppo costoso per i prezzi richiesti dalla grande distribuzione.

Vendere direttamente è impensabile per i più, e dunque la soluzione viene dalla legge da poco entrata in vigore secondo la Coldiretti, se c’è la volontà di applicarla.

Giovanni Pasquali, Direttore Coldiretti Venezia

“Il problema è complesso. Sicuramente uno dei fattori è il fatto di avere una grande quantità di prodotto che arriva dalle nostre zone, ma anche dalle zone del sud del paese, e si sono concentrate tutte in un unico periodo. Quindi c’è una grande offerta di prodotto.

Quindi questo ha determinato un calo di prezzo. Ovviamente, non escludiamo anche fenomeni speculativi. Ecco, rispetto a questo, una soluzione, sicuramente, ce la può dare la nuova normativa entrata in vigore sulle pratiche sleali, dove prevede l’obbligo di avere dei contratti scritti. Cosa che, purtroppo, non sempre c’è. E quindi questo, speriamo possa essere un elemento per evitare, in futuro, queste situazioni”.

Preoccupazioni degli agricoltori

A questo si aggiunge la preoccupazione che l’acqua possa scarseggiare nelle prossime settimane. In montagna non c’è più neve e il Po è diventato un deserto. Ma, intanto, nei campi il raccolto c’è, e rischia di andare al macero e questo stride, con le notizie che arrivano dall’Africa, dove senza grano il continente rischia una carestia.

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