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Venezia, Boraso ai domiciliari dopo due collassi

Renato Boraso, ex assessore alla mobilità di Venezia, è agli arresti domiciliari dopo tre mesi di carcere, coinvolto nell'inchiesta per corruzione "Palude"

Renato Boraso, ex assessore alla mobilità del Comune di Venezia, è stato posto agli arresti domiciliari, dopo essere stato in carcere per oltre tre mesi a seguito dell’inchiesta “Palude”, che coinvolge una serie di accuse di corruzione.

Arresti domiciliari per Renato Boraso

L’ex politico, arrestato il 16 luglio scorso, era stato coinvolto in un’inchiesta che ha scosso la città, portando all’emissione di avvisi di garanzia nei confronti di diversi soggetti. Le condizioni di salute di Boraso, negli ultimi giorni, sono peggiorate drasticamente. Con due collassi nei giorni precedenti il giudice Alberto Scaramuzza ha concesso gli arresti domiciliari, accogliendo la richiesta avanzata dal suo legale, l’avvocato Umberto Paolo.

La procura di Venezia ha espresso parere contrario alla concessione dei domiciliari, ma il giudice ha ritenuto che la gravità della situazione sanitaria giustificasse il provvedimento. Boraso ha già sostenuto oltre 40 ore di interrogatorio, ma la fase processuale è ancora in corso. Si attende che i PM Terzo e Baccaglini concludano l’udienza preliminare, con la scadenza delle misure cautelari fissata per metà gennaio.

Boraso era in carcere con l’accusa di aver ricevuto compensi per consulenze inesistenti per coprire e elargizioni in cambio di gare di appalto non corrette. Aveva spiegato al procuratore capo di Venezia, Bruno Cherchi, che interveniva direttamente sui funzionari pubblici del Comune di Venezia, i quali con qualche eccezione non si sarebbero opposti alle sue richieste.

Le indagini sul sindaco

Nel frattempo, un altro sviluppo importante riguarda il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro. Il primo cittadino è stato convocato giovedì 7 novembre dalla procura per un interrogatorio, nell’ambito di un’indagine su presunti favoritismi legati alla zona dei Pili.

Secondo le accuse, Brugnaro avrebbe promesso l’aumento dell’indice di edificabilità di un terreno in cambio di vantaggi economici. Tuttavia, attraverso il suo legale, Brugnaro ha annunciato che non si presenterà all’interrogatorio. Esercitando così la facoltà di non rispondere, in quanto non ha avuto accesso agli atti dell’indagine.

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