Missione di recupero: l’attività dei cacciatori di relitti
Con grande impegno, i cacciatori di relitti sono riusciti a recuperare l’imbarcazione e a raccogliere tutti i detriti che si erano dispersi durante l’operazione. Purtroppo, le imbarcazioni spesso diventano depositi di rifiuti che contribuiscono al degrado del patrimonio e del territorio veneziano, una situazione ormai giunta al limite.
A Murano, dietro la Sacca San Mattia, una zona è diventata una discarica a cielo aperto per via degli abbandoni indiscriminati di rifiuti che vengono poi spinti dalle correnti e dal vento. Questo è principalmente dovuto all’inciviltà di coloro che abbandonano i rifiuti provenienti da lavori abusivi.
Dal recupero al riciclo: il complesso processo delle Ghost Boats
Nonostante le sfide, le iniziative come Venice Lagoon Plastic Free e l’operazione Ghost Boats 2.0 stanno cercando di sensibilizzare e sponsorizzare una ricerca presso l’Istituto Tecnico Tecnologico Montani nelle Marche. Grazie agli strumenti e ai macchinari acquisiti tramite il PNRR, sarà possibile analizzare la presenza di contaminanti.
Una volta recuperate, le Ghost Boats vengono trasportate e smontate, con i pezzi caricati su camion. Inizialmente, approderanno alla PR Ecology, specializzata nell’estrazione dei metalli dalle imbarcazioni. Successivamente, verranno trasferiti ad Aviano presso una società specializzata nel riciclo avanzato della plastica e della vetroresina, dove verrà loro data una nuova vita. Questo processo testimonia la complessità dell’intero procedimento di recupero e riciclo.
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