Patrizio Baroni conduce una nuova puntata di: Stanno Facendo un 48. In questa puntata, si parlerà di un tema molto caro a Venezia: i lavori artigiani storicamente legati alla Serenissima e il loro futuro come attività strategiche. Tratteranno il tema gli ospiti di questa puntata: Saverio Pastor, presidente El Felze’, Michelangelo Lamonica, dirigente dell’istituto Vendramin Corner, Marco Vidal, direttore di The Merchant of Venice, e Luisa Conventi, impiressa dell’azienda Gioia e rappresentante del comitato per la salvaguardia dell’arte delle perle e del vetro veneziano.
L’arte dei fenestreri di Venezia
Sul sito di Alberto Toso Fei, Venezia in un Minuto, troviamo un contributo filmato sui “fenestreri”, artigiani che si occupano di finestre multicolore lavorando il vetro. La Serenissima, diversamente dal resto d’Europa, aveva affidato la lavorazione delle finestre a degli artigiani specializzati.
I fenestreri costruivano le finestre utilizzando dei piccoli cerchi in vetro, i rui, o delle lastrine romboidali legate assieme attraverso il piombo. Tutt’ora troviamo dei fenestreri a Venezia, ad esempio Marco Franzato, che racconta la sua esperienza.
L’esperienza del fenestrer Marco Franzato
“Ho cominciato questo lavoro a scuola, all’istituto d’arte nella sezione del vetro. Avevo un’insegnate donna specializzata nella tradizione veneziana e che aveva uno studio qui a Venezia. Quando ho finito la scuola ho preso la palla al balzo e sono subentrato nel suo laboratorio”.
Rinnovare una tradizione simile significa lavorare col vetro e con la luce, toccando con mano la storia: “Ho avuto la fortuna di lavorare in posti stupendi con una grande storia perché il lavoro, qui a Venezia, riguarda il restauro. Ho lavorato a palazzo Ducale, alla chiesa del Redentore, ho visto come si lavorava 300 anni fa”.
Saverio Pastor, perché ci sono dei problemi nel presente?
“C’è un elemento macroscopico di quella che si può chiamare l’economia capitalista che spinge ad altre forme di produzione. Noi che facciamo le cose a mano siamo visti come nostalgici. Il problema a Venezia è che da 40 anni a questa parte si sono lasciati solo gli artigiani e i cittadini. Questi ultimi sono stati dimenticati, spinti a lasciare la città e a lasciare libere le abitazioni”.
Il problema degli abitanti di Venezia
“Ci ritroviamo 50 mila residenti di fronte a 30 milioni di turisti all’anno. Questo fa sì che le dinamiche della vita in città e della produzione siano stravolte. Il problema non sono gli apprendisti, ma dare loro e agli attuali artigiani una garanzia che un lavoro ci sarà. Se non si ritorna a ripopolare la città non ci saranno altre prospettive. Produrre barche, remi, finestre, non interesserà più a nessuno”.