Venezia Cambia

Venezia, come sta cambiando il sistema turistico

Venezia, gioiello antico e capitale mondiale dell'arte, affronta sfide turistiche. Daniele Minotto, vicedirettore dell'Associazione Veneziana Albergatori, analizza l'impatto economico e la vitalità dell'industria turistica

La Città di Venezia ha un fascino antico. Oggi è una delle capitali mondiali dell’arte e dell’arte contemporanea. È una delle città turistiche più note, più famose al mondo, immortale e misteriosa. Costituita da 118 isole, unite da 400 ponti, separate da canali che fanno da strade marittime, attira ogni anno milioni di visitatori.

90mila persone al giorno a Venezia

La Control Room del Comune di Venezia ha registrato e registra anche cariche giornaliere di oltre 90mila persone affollarsi per la città storica. Il tema del turismo sostenibile in una città fragile come Venezia è fondamentale per la vita reale della città e dei suoi residenti.

Il gradito ospite Daniele Minotto

Daniele Minotto, vicedirettore dell’Associazione Veneziana Albergatori. È vicepresidente dell’Ente Bilaterale del Turismo della provincia di Venezia. Inoltre è componente CTS dell’ITS Academy del Turismo della Regione Veneto e componente CTS del Consorzio Istituti alberghieri del Veneto. Infine fa parte della Commissione del Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige per il lavoro penitenziario.

Attualmente solo gli ospiti si riescono a contare realmente

Daniele Minotto: “Venezia è uno degli attrattori più importanti dal punto di vista turistico a livello mondiale. La stragrande maggioranza degli ospiti che abbiamo nella città di Venezia sono stranieri. Nel pre-covid erano circa l’86%. Stiamo parlando degli ospiti, cioè di chi dorme nella città, perché in questo momento sono ancora gli unici soggetti che riusciamo a contare realmente. Ci sono dei dati preziosi della Smart Control Room, però chi dorme ha la schedina di notifica, lascia una traccia e sappiamo esattamente chi c’è, da dove viene e quanto si ferma nella nostra città.”

Gli ospiti garantiscono il 70% delle entrate di Venezia

“Arriviamo a una media di 13 milioni di presenze, quindi un numero estremamente importante, e questi sono un dato che rappresenta il 30% degli avventori in città, quindi tutto il resto delle persone che vengono per scopo turistico non lavorativo sono tre volte di più.

La differenza è che gli ospiti delle strutture ricettive, e non parlo solo degli alberghi ma anche delle locazioni turistiche, quindi anche del mondo dell’extra alberghiero, garantiscono, nonostante siano il 30%, il 70% dell’utile delle entrate economiche per la città. Una parte residuale che dà tre volte tanto quello che dà l’insieme del sistema di accessi alla città.”

Crescita quantitativa, qualità percepita

“Noi come operatori del settore stiamo lavorando per migliorare sempre di più l’offerta turistica. Lo abbiamo visto nel periodo del Covid, cosa ha cambiato e come siamo cambiati anche noi, sia come imprenditori che il bisogno di chi utilizza come un bene ormai primario di consumo, che è il viaggiare e il fatto di stare in vacanza, di avere un momento che ormai è diventato prioritario rispetto a molte altre tipologie di necessità.

In questo momento, nel Comune di Venezia, ci sono 457 strutture alberghiere. Sono cresciute, aumentano numericamente, però paradossalmente riducono il numero di posti letto a favore di un miglioramento della qualità percepita del soggiorno.”

Il ruolo cruciale del settore nell’economia regionale

“Venezia si è fermata con novembre 2019, la grande acqua alta. Abbiamo avuto quasi 28 mesi di chiusura delle nostre strutture, almeno per più del 90%. In questa fase si è capito la differenza che c’è. Il turismo ci si accorge quando non c’è più, quando si ferma, perché si fermano tutte le filiere che sono collegate. Noi siamo ormai, per la regione Veneto in generale, il primo settore dal punto di vista imprenditoriale del PIL della regione.”

Consumi a chilometro zero e legame con il territorio veneziano

“Noi consumiamo a chilometro zero, noi compriamo quasi tutto vicino alle nostre strutture alberghiere, viviamo del territorio. Uno dei grandi punti di forza è che le nostre aziende non sono delocalizzabili. Noi non possiamo mandare i nostri alberghi a pulire in Pakistan e ci tornano puliti, oppure non possiamo neanche spostare il processo produttivo. È fondamentale il territorio. Un albergo se non è a Venezia, non è a Venezia. Noi siamo una risorsa permanente per il territorio.”

Dalle polemiche alla necessità di tutela della città di Venezia

“Molto spesso quando si sentono anche delle polemiche sul turismo perché è impattante, ricordiamoci che è anche quello che permette la tutela di città che sono costosissime. Perché oggi non è solo un problema dei turisti, ma anche perché costa tanto vivere su una città dove fare una ristrutturazione, fare qualunque tipo di attività è molto più oneroso che da quello che accade dal Ponte della Libertà in poi.”

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