Venezia, “Decidete! Lega pronta a correre da sola”

In Veneto, la battaglia politica infuria con la Lega determinata a difendere il suo primato regionale, mentre le tensioni con Fratelli d’Italia aumentano

Zaia e la battaglia per il Veneto: la Lega al bivio tra alleanza e corsa solitaria.

Il futuro incerto di Zaia

A Venezia, il dibattito politico è rovente. Luca Zaia, governatore del Veneto dal 2010, si trova al centro di una tempesta politica che coinvolge non solo il futuro della regione, ma anche gli equilibri nazionali del centrodestra.

Conclusi i suoi tre mandati, Zaia attende con ansia il verdetto della Corte Costituzionale sulla possibilità di un terzo mandato per il presidente della Campania, una decisione che potrebbe aprire uno spiraglio anche per lui. Tuttavia, il governo ha già impugnato la norma e la premier Giorgia Meloni sembra ferma nel non voler modificare la legge nazionale del 2004.

La Lega in difesa del Veneto

In questo contesto, le tensioni tra la Lega e Fratelli d’Italia sono alle stelle. Il partito di Matteo Salvini, che considera il Veneto un bastione fondamentale, non intende cedere il passo a un candidato di Fdi, con il senatore Luca De Carlo in pole position per il partito della premier. Alberto Stefani, segretario regionale della Lega, non esclude una corsa in solitaria.

“Non è solo una minaccia”, ha ribadito, sostenendo che la forza amministrativa della Lega in Veneto rapp Luca De Carlo resenta un modello unico da difendere.

La Lega valuta un compromesso

Nel frattempo, emergono ipotesi di compromesso. Tra le soluzioni in discussione, un candidato civico gradito a Fratelli d’Italia e una lista Zaia, ma senza l’appoggio diretto del governatore uscente, lo scenario di una candidatura solitaria della Lega appare insostenibile.

Salvini, dal canto suo, ha messo in campo un nome di peso: il presidente della Camera, Lorenzo Fontana. Tuttavia, l’idea che la terza carica dello Stato si dimetta per correre in Veneto è senza precedenti e incontra scetticismo.

Centrosinistra in attesa

Mentre a destra si litiga, il centrosinistra osserva da lontano, consapevole che solo una frattura insanabile potrebbe aprire spazi competitivi. Per ora, la scelta del loro candidato resta in attesa degli sviluppi tra Lega e Fdi. Il rischio è di dover schierare un nome di bandiera contro un centrodestra che, nonostante le divisioni, appare ancora dominante in Veneto.

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