Mestre: I carabinieri hanno stretto le manette ai polsi a due fratelli di nazionalità nigeriana, entrambi richiedenti asilo
Hanno 23 e 28 anni. Quando i carabinieri hanno fermato il 23enne a Spinea, aveva una discreta somma di denaro e tre telefoni cellulari. Sparsi tra i mobili dell’abitazione, i militari hanno trovato 5 involucri del peso complessivo di circa 50 grammi. Contenevano eroina, oltre ad altri 10 grammi di stupefacente sparsi su un piattino e pronti per essere tagliati.
Sempre sparsi tra mobilia e indumenti le forze dell’ordine hanno rinvenuto circa un chilo e mezzo di sostanza utilizzata per diluire l’eroina. Inoltre ritrovato denaro del cui possesso i due fratelli nigeriani non sono riusciti a fornire delle spiegazioni plausibili.
E stamane nel pordenonese la polizia di stato ha eseguito provvedimenti restrittivi riguardo un’altra banda composta da pakistani, un bengalese, un nigeriano, tutti giovani profughi e una ragazza italiana che si rifornivano di eroina e cocaina a Venezia e Mestre e a Milano da spacciare sulla piazza friulana. Gli indagati, alcuni gravati da precedenti specifici, erano tutti disoccupati
Le indagini dei poliziotti della squadra mobile, coordinati dal Servizio centrale operativo hanno accertato centinaia e centinaia di episodi di spaccio di eroina, cocaina, hashish, in pieno giorno e nelle centralissime piazze cittadine. I provvedimenti restrittivi, disposti dall’autorità giudiziaria pordenonese, sono a carico di cittadini pakistani, un bengalese, mentre altri due provvedimenti cautelari riguardano un nigeriano ed una ragazza italiana. Disoccupati e con precedenti.