Il centro storico di Venezia è flagellato dai borseggi, sono 4053 le denunce ogni centomila abitanti; tasso di criminalità altissimo.
In realtà a Venezia ogni giorno la popolazione aumenta di almeno il doppio con turisti e lavoratori pendolari e dunque il dato andrebbe dimezzato. Sono 4053 denunce di forti ogni centomila persone, il dato proviene dal Ministero degli interni e proviene da una ricerca elaborata per il Sole 24 ore.
La polizia municipale veneziana, intervistata dai cronisti, aggiunge che uno su dieci dei borseggiatori arrestati torna libero. Infatti dei 30 arrestati dall’inizio del 2017 solo 9 hanno avuto misure cautelari detentive più o meno lunghe.
Il focus della polizia locale getta una nuova luce sui borseggiatori dei giorni nostri, non sono quelli degli anni ’90 ossia magrebini e algerini.
Oggi dominano le bosniache, sono quasi tutte rom che stringono patti criminali come organizzazioni criminali. Sono tutte donne dell’ex Jugoslavia, arrivate durante il Carnevale del 2015 e da allora non sono più ripartite.
Le Rom alloggiano a Mestre e ogni giorno si recano a “lavorare” a Venezia, ogni tanto qualcuna a volta cambia città e viene sostituita da altre. C’è anche una minoranza di rumeni, che non stringe alleanze, ma è più orientati sui furti nei negozi.
Da una decina di giorni è stato notato il calo delle borseggiatrici, dopo che è diventato serio il rischio di finire in carcere anche se in stato di gravidanza.