Venezia, i big della sanità nella Scuola di San Marco

La sanità italiana affronta sfide cruciali tra invecchiamento della popolazione, carenza di medici e liste d’attesa. A Venezia, un convegno nazionale analizza problemi e soluzioni future

Sanità in Italia: i big nazionali in laguna per il primo convegno OMCeO 2025.

Il futuro dell’assistenza sanitaria in Italia

Il futuro dell’assistenza sanitaria in Italia al centro del primo grande convegno formativo del 2025 organizzato dall’OMCeO veneziano, sotto la guida scientifica del presidente e vice nazionale Giovanni Leoni. L’appuntamento, che ha già registrato il tutto esaurito con 90 iscritti tra medici e odontoiatri, si terrà sabato 8 febbraio nella prestigiosa sala San Domenico della Scuola Grande di San Marco, all’Ospedale Civile di Venezia.

Un’occasione di alto profilo per analizzare le nuove necessità di salute dei cittadini e le criticità che minacciano la tenuta del sistema sanitario nazionale. Il convegno, patrocinato da FNOMCeO e dalle aziende sanitarie locali Ulss 3 Serenissima e Ulss 4 Veneto Orientale, vedrà la partecipazione di illustri ospiti: il presidente FNOMCeO Filippo Anelli, il segretario Roberto Monaco, rappresentanti delle principali sigle sindacali e società scientifiche, tra cui Pierino Di Silverio (ANAAO ASSOMED), Guido Quici (CIMO-FESMED) e Biagio Epifani (SIMEU Veneto).

Un confronto che andrà oltre i confini nazionali grazie al contributo dei rappresentanti dell’OMS e all’analisi dell’impatto delle nuove povertà sulla salute con l’intervento di Massimo Angelelli della CEI.

Una sanità sotto pressione

«L’Italia è il secondo Paese più anziano al mondo dopo il Giappone – spiega Giovanni Leoni – con il 24% della popolazione over 65. Su 14 milioni di anziani, circa 7 milioni soffrono di almeno tre patologie croniche. Garantire assistenza adeguata è una sfida sempre più complessa».

Dalla carenza di medici alla scarsa attrattività della professione, fino al nodo cruciale delle liste d’attesa, i problemi del sistema sanitario pubblico si fanno sempre più pressanti. «Un cittadino più anziano, più malato e più povero di dieci anni fa – prosegue Leoni – non può permettersi cure private e deve affidarsi a un sistema pubblico che, senza investimenti adeguati, rischia di collassare».

L’evento veneziano si propone dunque di delineare soluzioni concrete e condivise, in un momento in cui la sanità italiana è chiamata a ripensare se stessa per rispondere alle sfide del futuro.

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