Locazioni brevi e residenzialità a Venezia
Venezia si trova di fronte a un dilemma cruciale: la gestione del turismo di massa e la tutela della residenzialità. Con il costante calo dei residenti, la città rischia di trasformarsi in una splendida, ma vuota, scenografia.Nel frattempo, la proliferazione delle locazioni brevi ha sollevato preoccupazioni sul delicato equilibrio tra chi Venezia la vive e chi la visita.
Giuliano Marchi, di Confedilizia Venezia, propone un approccio alternativo rispetto alle attuali misure restrittive del Comune. “Non bisogna vietare, ma promuovere la locazione ordinaria. Attraverso incentivi fiscali e strumenti legislativi già esistenti, si può rendere questa opzione più attraente per i proprietari, che oggi scelgono le locazioni brevi non per maggiori guadagni, ma per la certezza dei loro diritti contrattuali,” spiega Marchi.
Il nuovo regolamento comunale
Il nuovo regolamento comunale, approvato in Giunta, prevede una distinzione tra locazioni che aderiscono alle nuove normative e quelle che non lo fanno.
I proprietari che accettano le condizioni – tra cui l’accoglienza degli ospiti di persona e la fornitura di servizi come un numero di emergenza attivo – potranno affittare per 365 giorni l’anno. Chi non aderisce, invece, sarà limitato a un massimo di 120 giorni di locazione annuale.
Le associazioni di categoria esprimono preoccupazioni per queste restrizioni. Ondina Giacomin, rappresentante di Abbav, critica la trasformazione forzata dei locatori in imprenditori: “Lavorare dovrebbe essere un diritto, ma oggi non lo è più.” Giampaolo Zane, di Gesticon, solleva dubbi pratici: “Come si può prevedere con certezza quando affittare in quei 120 giorni? E come sarà regolamentata questa limitazione?”
Proposte e sfide
La questione è complessa: mentre il Comune cerca di contenere il turismo di massa e preservare l’identità della città, le misure restrittive rischiano di alienare i proprietari e penalizzare chi sceglie di investire in locazioni turistiche.
Resta aperto il dibattito su come bilanciare l’accoglienza dei visitatori con la salvaguardia della vita quotidiana veneziana, affinché la città non diventi solo un museo a cielo aperto.
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