Un viaggio attraverso la storia di Venezia
Le vicende storiche passano attraverso lo stupore e l’arguzia di Gigetta, la bambina che ci fa capire quanto anche una piccola pietra sia importante. Questo specialmente se si tratta di un pezzo del campanile di San Marco crollato nel 1902. La sostenibilità inizia proprio dal recupero delle macerie.
Ecco come ci introduce il nuovo libro la coautrice Nadia De Lazzari: “Nel nuovo libro ‘Venezia è favolosa. In viaggio verso la sostenibilità’, di Armando Curcio editore, protagonista è una bambina veneziana di nove anni, Gigetta, figlia del pittore Angelo Alessandri, discepolo di John Ruskin.”
“Gigetta nel 1902 gettò il primo mattone di un milione del campanile di San Marco, che crollò esattamente il 14 luglio. Questo libro, dato ai ragazzi, sarà portato delle scuole per parlare anche della Serenissima, storia di Venezia e degli obiettivi dell’Agenda 2030. Nasce esattamente tre anni fa. Alle spalle ci sono tre anni di ricerche, di studi e di incontri. Lo consigliamo a tutti. Buona lettura!”
Gli obiettivi dell’Agenda 2030 spiegati attraverso Gigetta
Le parole di Vittorio Baroni, il coautore del libro: “In questo libro sono stati spiegati per i bambini, ma anche per le famiglie, i 17 gol dell’Agenda 2030, con 17 storie dove la protagonista appunto è Gigetta. Dentro troviamo veramente la Venezia Serenissima che era già sostenibile 500-600 anni fa.”
Continua: “Sono storie interessanti, come quella del tochettin. E anche trovate la storia del tocheton, il grande pezzo a cinque tonnellate, salvato da Salvatore Arbib, che ancora esiste in un giardino di Palazzo Berlendis, vicino a Campo Santa Margherita a Venezia. Ma c’è anche la storia della gondola che nel 1500 venne portata fino in cima al campanile San Marco e ricevette il premio in cecchini d’oro del Doge di Venezia.”
“Venezia è favolosa. In viaggio verso la sostenibilità”, pubblicato da Armando Curcio editore, diventerà presto anche un progetto di educazione civica nelle scuole nel quale i ragazzi dovranno dare prova di creatività a partire da beni culturali che fondino insieme ingegneria ed energia sempre nel nome della sostenibilità.
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