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Venezia, l’agricoltura gentile per i centri antiviolenza

L'agricoltura gentile promuove solidarietà e rispetto, unendo tradizione e innovazione. Attraverso i prodotti della terra, sostiene progetti sociali, culturali e educativi per un futuro inclusivo

Coldiretti: le donne dell’agricoltura gentile per il futuro di tutte.

Un impegno di solidarietà

In un anno di straordinario impegno, le donne della Coldiretti del Veneto hanno raccolto ben 12.000 euro grazie alla vendita dei loro “prodotti gentili” nei mercati di Campagna Amica.

I fondi saranno destinati a iniziative di solidarietà e sensibilizzazione, tra cui borse di studio universitarie intitolate a Giulia Cecchettin, progetti a supporto di associazioni di volontariato, e sostegno ai centri di accoglienza per donne vittime di violenza.

La raccolta fondi rappresenta il primo passo di un progetto avviato in seguito all’omicidio di Giulia Cecchettin, che ha scosso profondamente la comunità e acceso i riflettori sulla necessità di diffondere nuovi linguaggi contro la violenza.

Il progetto dell’agricoltura gentile

Marina Montedoro, direttore della Coldiretti Veneto, ha annunciato che i proventi saranno utilizzati principalmente per sostenere la Città Metropolitana di Venezia. Tra le iniziative finanziate figurano i due centri antiviolenza veneziani, il Polo Universitario di Ca’ Foscari per lo sviluppo di studi innovativi, e strutture regionali dedicate al recupero di chi soffre di disturbi alimentari.

“Vogliamo diffondere un messaggio di rispetto e gentilezza”, ha dichiarato una rappresentante della Coldiretti. “Nel 2024 destineremo ulteriori fondi raccolti a case rifugio a Venezia e, in collaborazione con l’Università di Venezia, promuoveremo borse di studio per sviluppare linguaggi nuovi contro la violenza”.

Semi di cambiamento sociale

Le “Fattorie della Tenerezza” sono il cuore pulsante di questa iniziativa, una rete di imprenditrici agricole distribuite su tutto il territorio italiano. Attraverso la loro attività, queste donne dimostrano come l’agricoltura possa essere veicolo di valori come solidarietà e rispetto, oltre che mezzo per sostenere economicamente progetti fondamentali per la società.

Questo primo anno di raccolta segna solo l’inizio di un percorso che punta a rafforzare il legame tra territorio, cultura e impegno sociale. L’obiettivo è chiaro: combattere la violenza non solo attraverso il sostegno diretto alle vittime, ma anche promuovendo un cambiamento culturale profondo, che parta dalla gentilezza e dal rispetto reciproco. Un esempio concreto di come il lavoro delle donne possa seminare un futuro migliore per tutte e tutti.

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