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Venezia, l’appello degli amici di Alberto Trentini

Da quasi tre mesi, Alberto Trentini, cittadino italiano, è detenuto in Venezuela in circostanze poco chiare. La sua famiglia e i suoi amici chiedono risposte e la sua liberazione

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Alberto Trentini detenuto in Venezuela: mistero e appelli per la sua liberazione.

L’appello per la liberazione di Alberto

Da quasi tre mesi, il cittadino italiano Alberto Trentini si trova detenuto in Venezuela in circostanze ancora poco chiare. La sua famiglia e i suoi amici, preoccupati per la mancanza di informazioni ufficiali, hanno lanciato un appello per la sua liberazione immediata.

Luca Tiozzo, portavoce della famiglia di Trentini, ha dichiarato: “Siamo qui perché il nostro amico Alberto è imprigionato da quasi tre mesi senza alcun contatto con il mondo esterno. Alberto è un professionista preparato, un uomo perbene che non ha mai usato violenza.”

“Siamo qui per ricordarlo, per non dimenticarlo e per tenere viva l’attenzione sulla sua situazione. Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti per sensibilizzare sull’urgenza delle sue condizioni di salute e per mantenere viva la speranza del suo ritorno. Alberto, ti aspettiamo”.

L’intervento delle autorità italiane

Secondo fonti italiane, le autorità diplomatiche del Paese europeo stanno lavorando per chiarire la situazione, ma finora non ci sono conferme ufficiali né delle accuse a suo carico né delle motivazioni della detenzione.

“La Farnesina ci rassicura dicendo che ha messo in atto tutto il possibile per avere contatti con Alberto. C’è un team di persone che sta lavorando per lui, tra cui l’avvocato Alessandra Ballerini, che rappresenta la famiglia e coordina gli sforzi insieme alle autorità italiane”, ha aggiunto Tiozzo.

Trentini, noto per il suo impegno in missioni umanitarie, era consapevole dei rischi del suo lavoro, ma chi lo conosce assicura che fosse sempre prudente e preparato. La sua famiglia, residente al Lido di Venezia, sta vivendo questi mesi con angoscia e dolore, evitando apparizioni pubbliche. “Siamo molto afflitti da questa situazione, mi dispiace”, ha dichiarato la madre, visibilmente provata.

La fiaccolata per Alberto

Nel frattempo, gli amici di Alberto hanno organizzato una fiaccolata in suo sostegno: l’evento si terrà sabato 8 febbraio alle 19:30 davanti alla Chiesa di Sant’Antonio per chiedere la sua liberazione immediata. “Vogliamo Alberto qui subito”, concludono i suoi cari.

La vicenda di Alberto Trentini solleva interrogativi sulla trasparenza delle autorità venezuelane e sulla tutela dei diritti dei cittadini stranieri nel Paese. L’attenzione mediatica potrebbe giocare un ruolo cruciale nel risolvere questo caso ancora avvolto nel mistero.

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