Gli incentivi contro le dimissioni
L’iniziativa prevede un investimento di 150 milioni di euro in tre anni, destinati a potenziare i fondi contrattuali delle Aziende Sanitarie e a rendere più attrattive le aree disagiate, migliorando così l’attrattività della professione e riducendo il turnover.
“Il sistema sanitario veneto, come segnalato anche dall’OMS, si trova ad affrontare una crescente difficoltà nel reperire personale specializzato, a fronte di una domanda di salute sempre più complessa,” ha dichiarato Lanzarin. “Le sfide principali riguardano settori chiave come emergenza urgenza, chirurgia generale, medicina territoriale e la disponibilità di infermieri.”
Il Piano quinquennale non si limita a misure economiche: l’obiettivo è creare un ambiente di lavoro supportivo che valorizzi il personale.
La riduzione del turnover
Tra le strategie previste, figura la promozione di stili di leadership che mettano al centro il benessere dei dipendenti, mirata a ridurre l’assenteismo e il turnover. Il Piano, attualmente in fase di consultazione con vari stakeholder nella cabina di regia regionale, punta anche a migliorare la flessibilità organizzativa, a gestire i carichi di lavoro e a trattenere i lavoratori meno prossimi alla pensione che manifestano desiderio di lasciare.
Per supportare queste azioni, è previsto l’avvio di un progetto con alcuni atenei italiani per sviluppare un modello organizzativo specifico per le Aziende sanitarie venete. “Non ci sono risposte miracolistiche,” ha concluso Lanzarin, “ma sono fiduciosa che le misure messe in atto possano generare risultati significativi nel lungo periodo.”
Questa iniziativa rappresenta un passo avanti importante per garantire un servizio sanitario regionale efficiente, capace di rispondere alle esigenze di una popolazione sempre più anziana e con necessità crescenti.
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