Il problema dei pic-nic selvaggi
Il problema molto spesso si pone considerandone l’economicità. Si tratta forse di un’economia spesso danneggiata dai turisti modi e fuggi e dai turisti che spendono poco nelle attività commerciali e di ristorazione presenti nella città.
Parliamo comunque di un atteggiamento sfavorevole per quanto riguarda le fondamenta di Venezia, che a causa del continuo stress provocato da questi stanziamenti hanno bisogno di una continua manutenzione.
Per questo motivo si tratta di un comportamento non consentito, che può una sanzione fino a 200 euro.
Il dilemma del ticket d’accesso
In ogni caso ci si chiede se la democratizzazione del turismo veneziano possa essere considerata solo in termini negativi. Per lo meno questo è quello che pensa la maggior parte dei residenti veneziani.
L’accessibilità alla cittadina-museo deve essere garantita, ma con delle limitazioni in previsione della tutela del territorio.
Proprio per questo motivo in molti non hanno una buona opinione del recentissimo ticket d’accesso, mentre altri lo reputano un buon metodo di repulsione dei turisti giornalieri. Senza considerare, poi, il buon salvadanaio che potrebbe in seguito servire alla manutenzione della città.
Un equilibrio tra accessibilità e tutela del patrimonio
Ma possiamo realmente dare la colpa di quel che succede ai turisti? Possiamo chiudere la città alla cosiddetta “invasione dello straniero”? O solo allo “straniero” senza troppe possibilità economiche?
Venezia è una città, un luogo comune che deve essere accessibile a tutti, e non solo a chi detiene una ricchezza maggiore. Perciò, forse, bisognerebbe poter accontentare più fasce di reddito, sempre nel rispetto dei bisogni dei residenti.
In video la segnalazione di Paolo Lo Scalzo
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