Mancano cento pompieri a Venezia, sebbene risultino presenti su carta. Grazie alla legge 104 sono però stati trasferiti, e non sostituiti.
A Venezia mancano cento pompieri, o meglio ci sono sulla carta, risultano in forze nella pianta organica, ossia operativi assieme ad altri seicento colleghi, ma sono dei fantasmi perché dopo l’assunzione, grazie alla legge 104, hanno ottenuto il trasferimento per motivi famigliari o di servizio nella loro terra d’origine. Ora si trovano quasi tutti al sud e quasi tutti in Campania, e non sono stati sostituiti.
La denuncia è del comandante provinciale Ennio Aquilino. Lungi da me, ha precisato il comandante in un’intervista al Gazzettino, attaccare la normativa che ha una funzione sociale, ma il territorio ha bisogno di uomini, perché sono quasi 12 mila gli interventi effettuai in un anno.
Aquilino denuncia doppi turni, straordinari, sostituzioni, ferie che saltano e si sa la stanchezza è l’incubo della categoria. E’ infatti nei momenti di maggiore stress che possono capitare le disattenzioni e gli infortuni. A Roma di rinforzi non ne vogliono sentire parlare, in quanto a loro risulta che ci siano 700 uomini in campo, ma in realtà 97 di questi lavorano al sud.