La mobilità veneziana: mancano autisti
Manca personale, proprio nel momento in cui i turisti hanno bisogno di raggiungere le isole o sperimentate itinerari alternativi alla zona Marciana. O anche quando hanno necessità di raggiungere Venezia dalla terraferma. Un esempio tra tutti è l’isola di Murano: la cancellazione della linea 7 ha ridotto del 70% le presenze in alcune zone dell’isola e i negozi vedono crollare gli incassi.
Per chi è fortunato e riesce ad assicurarsi un mezzo deve dividerlo con centinaia di persone o attenderlo in coda con temperature inclementi. I disagi innervosiscono soprattutto i pendolari che da mesi vivono questa situazione. Secondo la CISL è mancata una pianificazione che poteva iniziare da un decennio, ossia da quando i pensionamenti e la concorrenza dei Lancioni hanno ridotto il numero di piloti nel mercato del lavoro.
Crisi del trasporto pubblico a Venezia
Le parole di Mauro Cavallarin, coordinatore Rsu ACTV Fit Cisl Venezia: “Mancanza di personale per mancata lungimiranza. Già da dieci anni si poteva prevedere questo forte pensionamento da parte dei preposti al comando. Ora siamo in emergenza: non si trovano più persone che vogliono fare questo lavoro. Le condizioni della vita peggiorano giorno per giorno.”
“Contratto nazionale scaduto, non si vuole rinnovare. Bisogna aumentare il contratto nazionale e migliorare le condizioni di vita dei lavoratori. Chi fa questo mestiere non ha ferie garantite, non ha ferie giornaliere, sa il turno il giorno prima per il giorno dopo per uno stipendio che non è competitivo per le responsabilità che si hanno.”
Proposte e criticità sindacali
La CISL propone di puntare sugli apprendisti. Ma ora, con l’inchiesta giudiziaria in corso che vede indagati proprio i vertici di ACTV, non è chiaro quali sono le controparti per le trattative sindacali.
Mauro Cavallarin: “Queste organizzazioni sindacali avevano già invitato l’azienda a fare un programma. Abbiamo firmato con fatica il Testo Unico che prevede anche di fare degli apprendisti per fargli preposti al comando. Siamo in emergenza, ripeto bisognava evitarla, bisognava provvedere prima. Adesso si spera di ricominciare ad avere normali relazioni industriali. In questo momento si auspica che ci sia velocemente una ripresa delle attività sindacali con l’azienda e soprattutto che si sappia con chi si deve parlare.”
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