La movida torna a preoccupare gli amministratori delle città nell’area metropolitana e i residenti. E dopo la raffica di multe e tre daspo, scattate nel fine settimana in Campo Santa Margherita, nel centro storico veneziano, la giunta Brugnaro si interroga su come contenere il fenomeno.
Questione movida: la giunta si divide
Queste sono ore in cui l’argomento sta dividendo i consiglieri comunali e gli stessi assessori. Una parte è schierata con chi vive nel centro storico, che vorrebbe la chiusura dei pub e dei bar prima della mezzanotte. Invece, l’altra si preoccupa per il giro di affari e degli esercenti. Intanto, la Polizia locale fa rispettare il divieto di vendere alcolici dopo le 21 e l’obbligo di pulire davanti al locale.
Ipotesi di spostare la movida nella zona portuale
Seppur timidamente, si fa spazio nel dibattito l’idea di trasferire la movida nell’Isola di Tronchetto, nella zona portuale, rimasta vuota per l’assenza delle grandi navi.
Il sindaco di Venezia, prima che esplodesse l’emergenza Covid, aveva illustrato il progetto di destinare i magazzini, da la recinzione di Venezia Terminal Passeggeri e il canale della Scomenzera a luogo di divertimento e di tendenza. Ma ora c’è l’area destinata alle navi da crociera che alimenta la fantasia.
A Chioggia e a Jesolo
A Chioggia, l’amministrazione si è fatta meno problemi, imponendo il coprifuoco alle ore 22 per 30 giorni, ha spinto i ragazzi ad andarsene a Mestre e o Rosolina. Il sindaco di Jesolo, Valerio Zoggia, non arretra sulle misure adottate l’estate scorsa. In più, conferma che il prossimo anno sarà vietato bere alcolici nelle piazze dalle ore 16 in poi. Infine, saranno ulteriormente potenziate le luci lungo l’arenile.