Venezia: il problema del turismo “mordi e fuggi” e moto ondoso

Nella prima diretta televisiva de "Il Fatto di Luigi Gandi" condotta da Luigi Gandi, gli ospiti si sono trovati a parlare dell'ingresso a pagamento a Venezia, burocrazia e bollette. Argomenti del discorso di questa parte di puntata sono l'affluenza eccessiva di persone a Venezia, il contributo d'accesso e la tutela di coloro che si muovono per Venezia con le barche.

Nella prima diretta televisiva de “Il Fatto di Luigi Gandi” condotta da Luigi Gandi, gli ospiti si sono trovati a parlare dell’ingresso a pagamento a Venezia, burocrazia e bollette. Argomenti del discorso di questa parte di puntata sono l’affluenza eccessiva di persone a Venezia, il contributo d’accesso e la tutela di coloro che si muovono in laguna con le barche.

Il problema degli uffici pubblici

Adriano Battistuzzi, titolare dell’azienda “Corriere Battistuzzi”, chiede il perchè della presenza massiccia di uffici pubblici all’interno della città storica di Venezia. In Veneto gli uffici pubblici sono concentrati a Venezia e ciò porta molta più affluenza, creano svariati disagi. Portando queste pratiche al di fuori della città avremmo meno pendolari sia per quanto riguarda la clientela che per coloro che lavorano negli uffici.

“Già lì avremo risolto una parte del problema, poi Venezia è una meta turistica importante perchè ha delle cose che sono gradevoli da vedere, da visitare. Non possiamo dire ‘non portiamo i ragazzi delle nostre scuole a Venezia perchè rovinano la città. È cultura, è arte.

Allora diciamo che in questo Paese la cultura, l’arte, la bellezza è riservata a pochi perchè poi alla fin fine chi pagherà maggiormente questa tassa è l’anello debole. Perchè chi comunque gode di benefici economici importanti non gliene importa granché”. Secondo Battistuzzi, comunque, andrebbe controllato il ‘mordi e fuggi’. “Bisogna trovare un equilibrio” continua Laura Fincato.

Il contributo d’accesso

“Leggevo in un documento che non sarà neanche più necessario che i ragazzi vengano a visitare Venezia. Perchè con tutto il sistema che è stato organizzato per strutturare questa storia del contributo d’accesso  — che, secondo me, ha poco a che fare con il controllo del flusso turistico — si potrà visitare Venezia stando comodamente a New York attraverso tutti i sistemi che esistono oggi” interviene Silvia Favaretto.

“Io non credo che i turisti non verranno più perchè non c’è il contributo d’accesso, perchè se uno ha piacere di visitare Venezia fa un risparmio e ci viene comunque. Quindi il problema è quello che sta a monte: in che modo loro cominceranno a controllare chi è residente o no?” Silvia Favaretto continua il suo discorso dicendo che in questo caso tornerebbero utili le più di 900 telecamere posizionate per Venezia.

Come salvaguardare chi va per mare?

A questo punto Laura Fincato interviene nel discorso dicendo come queste sarebbero utili anche per salvaguardare la sicurezza di chi va in barca e di coloro che non rispettano i limiti di velocità e la quiete pubblica, e invece in quei casi è sempre come se le telecamere non funzionassero. Luigi Gandi, perciò, muove un appello al sindaco Brugnaro.

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