È stato avvistato di tutto nei canali in secca in questi giorni a Venezia: dal fango emergono sedie, aerei giocattolo, e persino un servizio di posate. I gondolieri sub si stanno organizzando per tornare in azione domenica 26 febbraio per ripulire almeno alcuni canali. Le immersioni sono previste nei Rii del Pestrin, del Mondo Novo, San Sugliana, Castello.
L’opinione pubblica
Intanto gli scatti fotografici dei turisti che hanno catturato i canali prosciugati e gli ingombri di detriti durante il Carnevale hanno fatto il giro del mondo provocando due effetti: un danno all’immagine della città per la maleducazione di chi la vive e la diffusione di un messaggio sbagliato. Ciò è stato riportato da molti media, secondo i quali i cambiamenti climatici stanno riducendo a secco la laguna. Invece, è soltanto l’innalzamento dei mari la novità di questi anni e non la bassa marea, che Venezia conosce da sempre.
Dal 1872 la città ha registrato ben 160 eventi di bassa marea eccezionale, con picchi alti di meno 90 e non, come in questi giorni, di meno 67. È, semmai, la sua durata ad essere piuttosto anomala.
Le vere cause della bassa marea
La causa non è la siccità, ma l’alta pressione ossia la superficie marina viene schiacciata verso il basso dal peso della colonna d’aria e, per il principio dei vasi comunicanti, l’acqua scende in laguna ma tende ad alzarsi da un’altra parte.
Se la bassa marea dura da giorni, inoltre, è perchè l’alta pressione è stata aiutata dalla fase della luna nuova in corso in questi giorni. Quando Sole, Luna e Terra si trovano allineati si sommano le loro forze gravitazionali. La siccità, invece, sebbene influisca sul livello dei fiumi in ingresso, non ha un peso rilevante sull’altezza della marea nel suo complesso e dunque neanche per l’emersione della fanghiglia nei canali, la scopertura delle fondamenta dei palazzi e la triste visione delle gondole in secca.
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