Venezia, stop allo sciopero: riparte il porto

Dopo otto giorni di sciopero, i portuali di Venezia hanno ottenuto un accordo storico che tutela diritti contrattuali e salariali, dimostrando l'efficacia della mobilitazione

Porto di Venezia: la vittoria sindacale dopo 8 giorni di sciopero.

L’accordo storico post sciopero

Dopo otto giorni di sciopero ininterrotto, i portuali di Venezia hanno raggiunto un accordo storico con l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Settentrionale (AdSPMAS). La mobilitazione, che ha coinvolto i 108 lavoratori della NCLP, si è conclusa con un risultato significativo per i diritti dei lavoratori del porto, che hanno visto riconosciute le loro principali richieste.

Lo sciopero era iniziato in seguito alla pubblicazione di un bando di gara che, secondo i sindacati, non garantiva la piena applicazione delle clausole sociali previste e non tutelava adeguatamente i diritti contrattuali e i livelli salariali dei lavoratori.

In particolare, erano emerse preoccupazioni per la mancata chiarezza sull’applicazione della contrattazione collettiva di primo e secondo livello, elementi fondamentali per la salvaguardia delle condizioni economiche dei portuali.

I traguardi dei lavoratori

Dopo diversi tentativi di mediazione e confronti, l’accordo è stato raggiunto nella tarda mattinata di ieri a Roma, durante un incontro con le strutture nazionali. Le richieste dei lavoratori, tra cui l’applicazione dell’articolo 17 della legge 84 per la concessione portuale, sono state finalmente accolte.

Questo successo è stato possibile grazie alla tenacia e alla solidarietà dei lavoratori veneziani. Ma anche di altri portuali a livello nazionale che hanno manifestato sostegno. Le organizzazioni sindacali, tra cui Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti, hanno espresso soddisfazione per l’esito, definendolo una “bella pagina di storia sindacale”. Marino De Terlizzi, segretario aggiunto della Fit Cisl Veneto, ha sottolineato l’importanza della coerenza e dell’unità nel raggiungere questo importante obiettivo.

Con il turno pomeridiano di oggi, i lavoratori torneranno al loro posto, consapevoli di aver dimostrato che la lotta per i propri diritti rimane uno strumento efficace e necessario per ottenere risultati concreti.

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