Venezia, ticket d’accesso: la città rimane divisa

Il ticket d'accesso a Venezia suscita dibattiti tra residenti e turisti, divisi sull'efficacia e l'implementazione di questa misura contro l'overtourism

Ticket d’accesso: manca un mese al termine della sperimentazione. Domenica 16 giugno è stata la ventunesima giornata in cui i turisti non pernottanti hanno dovuto pagare per entrare a Venezia. Si tratta di quasi 11.000, contro i 43.000 ospiti nelle strutture ricettive che non pagano. I partiti di opposizione e i comitati, dopo aver visto gli effetti del contributo, continuano a ritenerlo non efficace per combattere l’overtourism e disincentivare il turismo giornaliero in Laguna.

Controversie sull’efficacia del ticket

Le associazioni di categoria, gli esercenti, i commercianti e gli albergatori, invece, vedono con favore il provvedimento, anche se con molti distinguo sulla sua applicazione. Un caso è Gino Mascari, commerciante della zona di Rialto, che spesso si fa portavoce della realtà economiche della zona. Le sue parole “Il contributo a Venezia è fondamentale per la salvaguardia di Venezia, per la struttura fragile di Venezia. Il Mose costa milioni di euro ogni anno per la manutenzione.”

“È ovvio che una città come Venezia ha bisogno di contributi ulteriori a quello che può dare la tassazione dei propri residenti. Non dimentichiamoci che i residenti di Venezia sono in calo vertiginoso e di conseguenza un domani chi è che pagherà le tasse? I contributi delle dei visitatori saranno fondamentali.”

Preoccupazioni degli esercenti e dei residenti

La posizione è allineata con il Comune. Invece, è sulle modalità di riscossione del ticket che sorgono divergenze.

Gino Mascari: “Ma il problema è un altro: come far pagare questo contributo d’accesso ai visitatori. Un contributo d’accesso fatto pagare in modo intelligente, perché ad oggi sembra che il sistema non sia né tanto intelligente, neanche tanto proficuo per quello che riguardavano le casse di Venezia. Vanno a random questi ragazzini chiedendo ‘Tu ce l’hai? tu non ce l’hai?’.”

Le proposte di Gino Mascari

“Io non ho la soluzione in tasca sicuramente. Io non sono politico. Però, magari, trattare con i mezzi di trasporto su gomma. Tipo tutti quei cinquantine di autobus che arrivano al Tronchetto tutte le mattine. Tu arrivi a Venezia, paghi biglietto per arrivare a Venezia e con quello paghi il contributo d’accesso. Parlare con Trenitalia, perciò tu paghi il biglietto per Venezia e su quel biglietto per arrivare a Venezia c’è anche il contributo.”

“Perciò il problema non è grosso. Il problema è molto serio perché è una città delicatissima che è stata lasciata abbandonata a se stessa da decenni. Questo momento qua è il momento di capire un attimo come fare per salvare qualcosa di questa bellissima città.”

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