Gli addetti del Mose fanno sciopero: oggi hanno incrociato le braccia per due ore, organizzando un presidio davanti all’Arsenale.
Nuovo sciopero degli operatori del Mose
Lo hanno fatto in un giorno in cui il mare è particolarmente docile ma è partito un segnale che rivela l’esasperazione delle maestranze. Queste si trovano da tempo ormai senza la sicurezza che lo stipendio arrivi regolarmente a fine mese.
Stiamo parlando di 250 addetti delle società C.V.M., Comar e Tesis, che manovrano il Mose e che stanno completandone la costruzione. A dire il vero, 29 dipendenti della Comar qualcosa hanno ricevuto. SI tratta di un anticipo sullo stipendio di settembre, ma avanzano ancora il salario di luglio, la prima settimana di agosto e i rimborsi spesa.
Ci sono poi i contributi che non sono stati ancora versati. La direzione della Comar non ha fondi per pagarli e con il Consorzio Venezia Nuova in concordato preventivo, è necessaria l’autorizzazione del tribunale per il trasferimento di denaro, che non sta scattando.
Stipendi pagati con il contagocce
Non è un bel vivere e nemmeno un bel lavorare, ricevendo il compenso dovuto con il contagocce: sia per gli operai sia per i tecnici e gli ingegneri.
Dunque le maestranze contano, per trascorrere le prossime settimane in sicurezza, sul premio di risultato di 100 mila euro del Commissario Spitz che era stato bloccato sul parere del precedente provveditore Cinzia Zincone, ora sospesa dall’incarico. Ora è la ragioneria centrale di Roma che tiene bloccato il gruzzolo perché vuole prima misurare i risultati raggiunti.