Le motivazioni dello sciopero…
Venerdì 8 novembre 2024, gli autoferrotranvieri di tutta Italia si fermeranno per uno sciopero nazionale di 24 ore, con modalità particolarmente incisive, poiché non saranno rispettate le tradizionali “fasce di garanzia”. Anche in Veneto, il trasporto pubblico locale subirà pesanti disagi, con possibili interruzioni del servizio durante l’intera giornata.
Le motivazioni alla base della protesta sono molteplici, ma al centro ci sono le difficoltà persistenti nel rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per il settore e la mancanza di risposte da parte della Regione Veneto sulle problematiche legate alla gestione del trasporto pubblico locale.
I sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl, UilTrasporti, Faisa-Cisal e Ugl Autoferro, che hanno proclamato lo sciopero, lamentano la carenza di una politica regionale complessiva sul trasporto pubblico e criticano l’approccio della Regione, che ha finora ignorato le richieste di incontro per discutere riforme necessarie e urgenti.
… e le conseguenze
Alessandro Piras, Segretario generale di Filt Cgil Veneto, ha sottolineato la necessità di una revisione delle politiche regionali sul trasporto pubblico, che al momento appaiono insufficienti e parziali. A suo dire, la Regione continua a favorire soluzioni che privilegiano la riduzione dei costi a scapito di una pianificazione integrata e funzionale per la mobilità collettiva, penalizzando cittadini, pendolari e studenti.
La carenza di investimenti da parte della Regione Veneto rischia inoltre di compromettere la qualità del servizio, con il rischio di escludere intere aree dalla copertura del trasporto pubblico.
Niente fasce di garanzia
D’altra parte, la modalità di sciopero senza fasce di garanzia ha suscitato critiche da parte di alcuni settori, che accusano i sindacati di danneggiare i cittadini, già penalizzati da un sistema di trasporto pubblico che appare sempre più fragile.
Nonostante le ragioni dei lavoratori e dei sindacati siano comprensibili, la protesta rischia di essere vista come un’iniziativa che finisce per colpire i consumatori, i cui diritti di mobilità vengono sacrificati per sensibilizzare sull’urgenza di una riforma del sistema di trasporti.
Per chi dovrà utilizzare i mezzi pubblici venerdì, le aziende di trasporto, come Busitalia Veneto, hanno garantito comunque i “servizi minimi indispensabili”, ma il livello di adesione allo sciopero potrebbe rendere difficile anche questi servizi ridotti.
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