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Venezuela, “Alberto Trentini è in buona salute”

Alberto Trentini è in buone condizioni di salute, secondo prove fornite dalle autorità venezuelane. Il ministro Tajani conferma movimenti diplomatici per la sua liberazione

Venezuela, Alberto Trentini in buone condizioni: il governo italiano all’opera per la sua liberazione.

Le nuove notizie su Alberto Trentini

Arrivano segnali incoraggianti sulle condizioni di Alberto Trentini, il cooperante veneziano di 45 anni detenuto in Venezuela da 80 giorni con l’accusa di terrorismo. Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa ANSA, le autorità venezuelane hanno fornito una prova certa sul suo stato di salute, confermando che è in buone condizioni.

La notizia rappresenta uno spiraglio di speranza per i familiari e per la comunità veneziana che segue con apprensione la vicenda. Nel frattempo, il governo italiano continua a lavorare sul caso.

Mercoledì 5 febbraio, nel corso di un’audizione congiunta delle commissioni esteri di Camera e Senato, il ministro Antonio Tajani ha lasciato intendere che sono in corso trattative diplomatiche, suggerendo che qualcosa si sta finalmente muovendo.

L’arresto e la detenzione

Trentini era arrivato in Venezuela il 17 ottobre 2024 come parte di una missione umanitaria con la ONG Humanity and Inclusion, impegnata nel fornire aiuti alle persone con disabilità. Il 15 novembre, mentre viaggiava da Caracas a Guadalito, è stato fermato a un posto di blocco insieme all’autista della ONG. Da quel momento, è stato trasferito in una struttura di detenzione nella capitale venezuelana, senza possibilità di comunicare con l’esterno per settimane.

Le accuse contro di lui restano poco chiare, e la sua ONG ha più volte ribadito che il cooperante si trovava nel paese esclusivamente per scopi umanitari. La sua detenzione rientra in un contesto più ampio di tensioni politiche e controlli sempre più severi sulle attività delle organizzazioni internazionali in Venezuela.

La mobilitazione in Italia

La famiglia di Alberto, sostenuta dalla comunità veneziana e dalle organizzazioni per i diritti umani, continua a chiedere un intervento deciso da parte del governo italiano per la sua liberazione. Sabato 8 febbraio, alle 19.30, si terrà una fiaccolata davanti alla chiesa di Sant’Antonio al Lido di Venezia, dove i genitori del cooperante, Armanda ed Ezio, parteciperanno per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla vicenda del figlio.

Se da un lato la conferma delle sue buone condizioni di salute rappresenta un sollievo, dall’altro la sua detenzione continua a destare grande preoccupazione. La speranza ora è che il dialogo tra Italia e Venezuela possa portare presto alla sua scarcerazione e al ritorno a casa.

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