Stato di allerta nella base di Aviano. I venti di guerra del medio oriente lambiscono anche il Nord est d’Italia, anzi la base ha assunto in queste ore una posizione strategica dopo il raid deciso dal presidente Donald Trump in Iraq, nel quale è rimasto ucciso il generale iraniano Soleimani. Secondo fonti di stampa Usa, già un paio di giorni fa erano state allertate le truppe dei paracadutisti della 173.
Venti di guerra
L’attenzione è talmente alta che un post diffuso ieri sul profilo Facebook della stessa Aviano Air Base chiede di “Stare allerta e molto attenti”. Inoltre chiede di distruggere documenti e non discutere di operazioni fuori dal lavoro. Nello stesso post si invitano i componenti del 31.Figther wing a contattare immediatamente il numero interno della base riferito alla cosiddetta Eagle eyes (una postazione di allarme) nel caso in cui si notino comportamenti sospetti da parte di qualcuno.
Protocollo e minacce
Il rigoroso protocollo scatta ogni volta che la base è coinvolta in operazioni internazionali. Uno dei due squadroni di F-16 di casa ad Aviano – il 555. Triple Nickel – si troverebbe già da qualche settimana sul fronte Mediorentale, forse ospite di una base americana in Kuwait. Le minacce di ritorsione di Teheran anche nelle strutture militari fuori dai confini americani hanno sortito i loro effetto ad Aviano già da sabato scorso quando sui cieli della base è stato notato un particolare traffico aereo. Almeno quattro velivoli da trasporto truppe – come gli Hercules C-130J – e arei cisterna – Kc-135, sarebbero atterrati nel fine settimana per il rifornimento in volo.