Il vertice dei Consorzi di Bonifica: “servono invasi per l’acqua”

La nuova Politica Agricola Comune dovrà fornire strumenti finanziari fondamentali per consentire ai territori di far fronte alla prevenzione del rischio idrogeologico.

I Consorzi di Bonifica del Veneto insieme ad Anbi Veneto hanno partecipato all’assemblea nazionale di Anbi, tenutasi ieri e oggi a Roma, proprio per far sentire la loro voce compatta alle istituzioni, a partire dal ministro all’agricoltura Gian Marco Centinaio.

In Veneto il tema è particolarmente sentito poiché gli oltre 6 miliardi di euro di export di prodotti agricoli d’eccellenza deve molto ai finanziamenti comunitari e al lavoro sulla rete irrigua operato quotidianamente dei Consorzi. Non solo. La regione è a rischio idraulico sia per il fatto che circa un terzo della pianura, soprattutto a ridosso della gronda lagunare, è sotto il livello del mare(e pertanto soggetta ad allagamenti) sia per la presenza di fiumi a carattere torrentizio che con forti nubifragi estivi si gonfiano velocemente con rischio di esondazione.

Consorzi di Bonifica Veneti

Dal canto loro i Consorzi Veneti hanno dato prova di grande efficienza nell’intercettare investimenti da utilizzare a servizio dei cittadini: un’efficienza che può far leva sul rapporto virtuoso con la Regione del Veneto invitata all’assemblea di Anbi – nella persona dell’assessore regionale all’agricoltura Giuseppe Pan – per raccontare il valore della sinergia con i Consorzi. Solo nel 2018, per esempio, sono stati 160 i milioni che il sistema veneto della bonifica ha raccolto a livello nazionale.

Quest’anno, inoltre, il sistema della bonifica del Veneto è riuscito ad attrarre ulteriori 35 milioni di euro messi a disposizione dal Ministero delle Infrastrutture tramite il Piano invasi.

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