Un’altra vetreria di Murano è finita impigliata nella rete della Guardia di Finanza tesa con l’inchiesta “vetro nero” conclusa nel maggio del 2018 che aveva portato a 10 indagati e ad un sequestro di 7 milioni di euro. L’appendice dell’indagine ha portato in queste ore a contestare ad un ‘altra vetreria quattro milioni ricavi tra il 2014 e il 2018 non dichiarati.
Vetreria di Murano
Il G.I.P. del Tribunale lagunare ha disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca dei conti correnti della vetreria, fino alla concorrenza di 1 milione di euro, pari all’ammontare delle imposte evase. Il provvedimento è stato eseguito nei giorni scorsi dai finanzieri del 2° Nucleo Operativo Metropolitano di Mestre.
Gli investigatori
Secondo gli investigatori nella sede della vetreria operava formalmente un’agenzia di cambiavalute intestataria di 3 apparati POS tramite i quali nei quattro anni considerati sono state concluse 2600 operazioni di pagamento, per un valore complessivo di 4 milioni di euro. Alcuni titolari dei conti correnti su cui erano stati addebitati i pagamenti effettuati tramite i predetti terminali, hanno negato di aver effettuato prelevamenti di denaro presso il cambiavalute, riconducendo le transazioni POS ad acquisti di prodotti presso la vetreria in sostanza, il corrispettivo delle vendite in nero dei manufatti di vetro veniva pagato attraverso i terminali POS del cambiavalute e accreditato sul conto corrente diquest’ultimo.