Due accoltellamenti in via Piave ieri pomeriggio hanno ridotto in fin di vita due africani, forse coinvolti nel giro dello spaccio e la risposta della questura non si è fatta attendere. Nella notte sono stati rintracciati ed espulsi 13 extracomunitari che stavano creando forte allarme sociale nei luoghi della movida notturna.
La lettera dai cittadini
Ma per i residenti di via Piave che hanno contato 60 pusher in 100 metri di via Cappuccina non basta. E così hanno atteso l’insediamento del nuovo Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, per uscire di nuovo allo scoperto con un appello contro una situazione che nel loro quartiere definiscono fuori controllo. In una lettera di cinque pagine al Ministro, al questore, al prefetto, al sindaco di Venezia e al governatore del Veneto parlano di disagio sociale mai risolto, alla luce anche dell’ultimo episodio avvenuto mercoledì pomeriggio.
Gli accoltellamenti avvenuti in via Piave
Due giovani africani sono stati accoltellati al torace e al collo in via Piave, in due posti diversi nello stesso momento. Forse la prima aggressione era una spedizione punitiva e la seconda la risposta. Sono stati ricoverati all’Angelo in codice rosso. Il coltello è stato usato per uccidere. Quando saranno fuori pericolo, i due dovranno rispondere alle domande della polizia. Che si tratti di uno scontro tra bande per spartirsi il mercato di stupefacenti più fiorente del Veneto è piuttosto assodato.
Il degrado di Mestre
La stazione di Mestre è raggiungibile da tutto il nord-est e anche dall’Emilia-Romagna. La città è inoltre più vicina all’est Europa di Padova e Verona, un tempo grandi crocevia di traffici di droga, e i prezzi sono dunque abbordabili. Dove c’è degrado si aggiunge degrado e dunque, nella lettera, i cittadini denunciano la ricomparsa delle prostitute. E, ancora, bivacchi dei clochard che dormono all’aperto e i tossicodipendenti non vedono di meglio che fermarsi a consumare le dosi dietro ai cespugli. In via Cappuccina c’è la scuola media Giulio Cesare e i cittadini chiedono, oltre ad un aumento dei controlli, anche corsi gratuiti di autodifesa per i ragazzi, perchè le aggressioni avvengono sempre più spesso in pieno giorno.
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