Le prime scoperte e le piste da seguire
All’obitorio è stato effettuato un primo esame della salma. Il medico legale attribuisce alle ferite sul corpo del barista ventiseienne di Marcon all’urto con pietre e rami incontrati lungo i quattro chilometri di fiume Piave. Proprio quei chilometri in cui il cadavere è stato trascinato dalla corrente fortissima. C’è anche un morso che potrebbe essere stato inferto da un animale selvatico.
Alex è stato ritrovato nel pomeriggio di ieri 2 luglio incagliato in un isolotto del greto del fiume a Ciano del Montello, nel territorio di Crocetta. Il tutto dopo aver lasciato nella notte tra sabato e domenica verso le 2:30 una festa con una ventina di amici. Avrebbe lasciato anche il proprio cellulare nella stanza dell’Abbazia di Santa Bona di Vidor dove alloggiava e l’auto aperta lungo il fiume.
Le indagini sulla morte di Alex Marangon
I Carabinieri che stanno indagando sulla morte di Alex non escludono che il ragazzo abbia deciso di fare un bagno notturno. Aveva addosso solo slip e canottiera. Anche se tra le piste in corso di approfondimento ci sono anche l’incidente o il gesto volontario. Gli esiti dell’autopsia e, soprattutto, gli esami tossicologici faranno luce su quello che rimane in giallo.
Si sa che alla festa a cui ha partecipato Alex era di ascolto musica new age e sono state bevute tisane. Gli inquirenti dovranno anche rispondere ad una domanda che si fanno i familiari e gli amici del ragazzo: “Chi sono le persone con cui si è riunito?”. Finora nessuno di loro pare si sia fatto vivo.
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