In Libano hanno messo i calzoncini corti alle agenti di polizia locale per attrarre turisti, in Arabia Saudita ancora festeggiamenti per le donne alla guida.
La cittadina libanese di Brummana, a est di Beirut, famosa per essere il rifugio estivo di famiglie della borghesia cristiana, si sta guadagnando la ribalta da una settimana, dopo che il sindaco Pierre Achkar ha assunto delle studentesse nella polizia locale per dirigere il traffico. Fa discutere il fatto che le ragazze non indossano una normale divisa, come gli omologhi di sesso maschile, bensì degli aderenti calzoncini neri.
Sui social i libanesi si dividono, tra chi plaude alla “modernità” del primo cittadino e chi lo accusa di assecondare una logica sessista, esponendo le giovani come fossero modelle, anziché agenti. «Ci hanno detto che il Libano ha un’immagine negativa in Occidente, che scoraggia il turismo nella nostra terra. Così, ho deciso questa cosa, per dimostrare che questa immagine è sbagliata», ha spiegato Achkar, perfettamente in regola sul piano giuridico: la legge libanese non fa menzione di alcun codice di abbigliamento specifico per il personale di polizia municipale.
E in Arabia Saudita il giorno dell’entrata in vigore del diritto per le donne di guidare è stato festeggiato dalla Jaguar con il World Driving Day, in occasione del quale la pilota da corsa Aseel Al Hamad, primo membro femminile della Federazione automobilistica saudita, ha fatto il primo giro su una pista del paese al volante di una prestigiosa Jaguar F-Type.
«Ho sempre guidato e partecipato alle gare in tutto il mondo, ma questo è il primo giorno che lo faccio nel mio Paese. Se riesci a sognare puoi anche realizzare quello che sogni e spero oggi di poter essere d’ispirazione alle donne di tutto il mondo, affinché non smettano mai di inseguire i propri sogni», ha detto Aseel.