Maria Stella Donà intervista Giovanni Di Iorio, Comandante dei Vigili del Fuoco di Venezia. Ieri i Vigili del Fuoco hanno ricevuto un grande riconoscimento (leggi i dettagli) da parte del Comune di Venezia per quanto si sono prodigati nel tragico momento dell’acqua alta. In quell’evento è infatti morta una persona a Pellestrina. E anche i Vigili del Fuoco hanno rischiato tantissimo.
L’autopompa dei Vigili del Fuoco
I Vigili del Fuoco di Venezia hanno rischiato già con l’autopompa in laguna, con onde alte un metro e mezzo, rischiando di affondare. L’emergenza dell’acqua alta è scattata alle 21.40 dell’11 novembre. Una delle tre squadre uscita per operare nel bacino San Marco ha avuto grossissime difficoltà. A causa, infatti, dell’acqua alta e delle onde, l’autopompa lagunare ha rischiato di affondare.
Soccorsi e incendi
Sull’isola di Burano i Vigili del Fuoco, dopo altre difficoltà, hanno aiutato una persona che aveva bisogno di soccorsi sanitari. Dopo vari tentativi, la squadra è riuscita a raggiungere l’uomo e affidarlo alle cure dei sanitari. Tra i rischi più grossi che hanno dovuto affrontare c’è stato quello di natura elettrica, che ha causato, nella notte tra l’11 e il 12 novembre, 11 incendi. In particolare, nella località Ca’ Pesaro, una cabina ha creato un cortocircuito.
Il Teatro “La Fenice”
Gli impianti del teatro “La Fenice” sono andati fuori servizio a causa dell’acqua salata. Gran parte degli impianti di produzione attiva sono stati sostituiti.
La caserma
Durante l’acqua alta, le cavane, ossia le entrate della caserma dei Vigili del Fuoco di Venezia, sono state ricoperte dall’acqua, rischiando di ostruire il passaggio alle squadre di soccorso. Fortunatamente i mezzi erano già tutti fuori e in 2 ore il livello dell’acqua si è abbassato. Nessuna squadra è rimasta quindi bloccata.
L’organico attivo
Hanno operato su Venezia, nelle 24-48 ore successive all’emergenza, 200 persone. L’organico minimo di soccorsi su Venezia è di 24 unità per turno. La stragrande maggioranza dei pompieri anziani provenienti dalla terraferma sono in grado di lavorare anche su acqua, mettendo così a disposizione il loro aiuto e la loro esperienza.
Una città bisognosa di aiuto
Venezia richiede molto più personale rispetto alla terraferma in quanto presenta delle oggettive difficoltà per portare soccorso ai cittadini. E’ una città con più emergenze, con molte difficoltà, che riceve più chiamate di soccorso rispetto ad altre città. Anche se l’incremento di interventi sta su tutto il territorio regionale.
Le parole del comandante
Il comandante dei Vigili del Fuoco dichiara di essere rimasto colpito positivamente da Venezia. “Mi aspettavo di trovare dei canali sporchi, putridi, e invece sono pieni di acqua pulita” – ha affermato. “L’acqua alta crea tanti danni, ma dopo l’acqua alta ho visto delle strade pulitissime”.