In questa seconda puntata di “Venezia Città Stato?” abbiamo come ospiti il Direttore Generale della Sanità della Regione Veneto, il dottor Luciano Flor e il presidente del Centro di Medicina, il dottor Vincenzo Papes.
Aiello chiede a Papes come si sviluppi l’iniziativa delle strutture sanitarie private nell’ambito dell’organizzazione territoriale, sapendo che nel nostro sistema le attività private sono attività complementari al pubblico e che devono rientrare in un regime di monitoraggio e controllo sempre più approfondito.
Vincenzo Papes, Presidente Centro di Medicina
“La pandemia ci ha insegnato molto in questo periodo. Penso che tutti gli attori siano usciti da questo percorso capendo che è fondamentale lavorare tutti insieme. La rete più veloce che abbiamo oggi è quella informatica. Infatti, si sta spingendo molto, ad esempio, sul fascicolo sanitario per mettere appunto in rete tutti questi attori”, spiega Papes.
Strategie comuni
Come dicevo prima, la pandemia ci ha fatto accelerare su cose che prima andavano un po’ a rilento. In ambito sanitario si è vista la collaborazione sia sul territorio sia nelle strutture private. Dal momento che il servizio sanitario ci ha chiesto di erogare prestazioni diverse da quelle che facevamo prima riguardo al covid, oggi anche la visione è diversa: da oggi in poi anche il pubblico ha bisogno del privato. Quindi lavorando insieme si può dare un servizio migliore sul territorio al paziente. Bisogna trovare le regole e le strategie comuni, che naturalmente vengono dettate più dal pubblico che da noi. Però, secondo me, si può lavorare bene.
Una cosa importante è il fascicolo sanitario. E Altre cose stanno venendo avanti.
La velocità che ha impresso la pandemia fin ora non l’avevamo mai vista. Oggi le cose da fare sono tante e veloci. Quindi, secondo me, si può lavorare bene.
Noi, come privati, siamo e ci piacerebbe essere all’interno della programmazione regionale”, afferma Papes.