Nella giornata mondiale contro la violenza sulle donne, l’Italia registra ancora due femminicidi. Uno avvenuto in Veneto, a Cadoneghe, dove un cittadino marocchino ha piantato una coltellata al cuore alla moglie colpevole di aver abortito il loro quarto figlio; in Calabria dove un 36enne ha ucciso una 51enne con cui aveva una relazione extraconiugale.
Entrambi delitti passionali che scuotono le coscienze. Lo stesso giorno la presidente del senato, la seconda carica dello stato, intervenendo ad un’iniziativa della Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio, ha invitato a non girarsi dall’altra parte. “Riguarda tutti, insieme contro chi offende diritti umani”. Eppure nonostante la condanna unanime che viene replicata da tempo in tutto il pianeta durante il primo lockdown il fenomeno si è acutizzato.
La giornata mondiale contro la violenza sulle donne
Sono più che raddoppiate le chiamate al numero antiviolenza 1522. Tra marzo e giugno 2020 il servizio pubblico promosso dal Dipartimento per le Pari Opportunità ha ricevuto 15.280 richieste di aiuto: 119,6% in più rispetto al 2019. I Centri antiviolenza hanno mantenuto turni di lavoro estenuanti.
Il centro antiviolenza di Mestre ha ricevuto 221 richieste di aiuto. Ancora più allarmanti i dati forniti dalla polizia di stato sull’anno in corso . Il trend dei femminicidi era in diminuzione nel 2019 in linea con il calo degli omicidi, ma nel 2020 è scattato un aumento di oltre il 7% (88 donne uccise a fronte di 82 del 2019).
In ambito familiare da 68 le donne uccise da partner o ex partner sono diventate 77. I moventi più frequenti dei femminicidi sono la lite e i motivi passionali. GUARDA ANCHE: Violenza sulle donne nel Veneto Orientale: il bilancio delle attività dell’Ulss4
Il ricordo delle sorelle Mirabal
Non sembra sia cambiato molto dal 25 novembre del 1960 , giorno dell’omicidio delle sorelle Mirabal, nella repubblica Dominica, per ordine del dittatore Rafael Leonidas Trujillo.
Patria Minerca e Maria Terese stavano recandosi a trovare i loro mariti in prigione quando i militari le hanno bloccate sulla strada e poi portate in un luogo nascosto stuprate, torturate, massacrate a colpi di bastone, strangolate e gettate in un precipizio dentro la loro auto per far pensare ad un incidente.
Nel 1981 a Bogotá in Colombia fu deciso di ricordarle dedicando loro la giornata internazionale della violenza contro le donne che l’Italia ha celebrato con altri due femminicidi.