Violenza sulle donne: il messaggio di Roberto Ciambetti per il 25 novembre

Violenza sulle donne: il messaggio di Roberto Ciambetti per il 25 novembre
La violenza contro le donne è un fenomeno ampio e tremendo, e le cifre lo descrivono in tutta la sua drammaticità. Non possiamo restare indifferenti e neppure sottovalutare quello che appare sempre più come un retaggio di tempi andati, segno di barbarie e sottocultura”: Sono le parole con cui Roberto Ciambetti, Presidente del Consiglio Regionale del Veneto, introduce il 25 novembre, data internazionalmente condivisa come giornata di contrasto alla violenza sulle donne.
Come ha ricordato il Presidente, gli ultimi dati Istat, riferiti al periodo 2009-2014, ci dicono che 6 milioni 788 mila donne hanno subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale, il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni: il 20,2% ha subìto violenza fisica, il 21% violenza sessuale, il 5,4% forme più gravi di violenza sessuale come stupri e tentati stupri. Il 62,7% degli stupri è commesso da un partner attuale o precedente. “Sembra un bollettino di guerra” prosegue Ciambetti, “e può solo leggermente rasserenarci sapere dall’Istat che stiano emergendo importanti segnali di miglioramento rispetto all’indagine precedente: negli ultimi 5 anni le violenze fisiche o sessuali sono passate dal 13,3% all’11,3%. Ciò sembra essere frutto di una maggiore informazione, di costante lavoro sociale e assistenziale, intrecciato con la diffusione di quella rete di sicurezza, cultura e prevenzione, che quotidianamente tutti siamo impegnati a portare avanti”
Il Veneto è quotidianamente impegnato sul fronte di questo lavoro di cultura, assistenza e prevenzione, ma le attività possono e debbono essere più vaste, continue e approfondite.
Ha proseguito perciò il Presidente del Consiglio Regionale: “Al di la dei dati, di sicuro si percepisce e si respira una nuova cultura nel nostro Paese e nella nostra regione, nella quale la violenza alla donna, domestica oppure occasionale, ha sempre meno spazio, perché non ha più scusanti e sempre meno trova omertà. I centri Anti-violenza della nostra regione fanno un lavoro immenso come anche le forze di polizia impegnate sul campo, ma oggi credo sia necessario puntare sull’educazione e sulla prevenzione, perché questo riguarda ognuno di noi, ricordando che tutti siamo coinvolti nel lavoro di diffusione in prima persona di una cultura di rispetto e di contrasto alle piccole e grandi violenze quotidiane”.
Roberto Ciambetti ha perciò concluso invitando tutti i veneti a “cogliere l’occasione di questa Giornata internazionale per imprimere un radicale cambio di marcia al nostro clima sociale. Anche oggi iniziamo a dire ‘no alla violenza’ e ‘si alla valorizzazione della donna’, delle nostre madri, sorelle, mogli e figlie, e dei loro valori specifici, inconfondibili e insostituibili. In questa battaglia di valori positivi, tutti noi potremo essere protagonisti. Da oggi e per il futuro”.

Exit mobile version