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Il virologo Giorgio Palu: “no a tamponi generalizzati”

Il virologo Giorgio Palù era l'ospite d'eccezione della due giorni Venezia in Salute 2020 organizzata dall'ordine dei medici di Venezia e che quest'anno si è tenuto via web. L'argomento della decima edizione era ovviamente il Covid

Il virologo, Giorgio Palu commenta la fase del contagio da Covid-19 che avviene in questo periodo. Gli assembramenti servono al virus per sopravvivere.

Le parole del virologo Giorgio Palu

“Il virus ha mutato ma la virulenza no. È più contagioso del virus originario di Wuhan.

Se un virus non si diffonde da uomo a uomo, muore assieme a lui. Un bio-parassita ha l’interesse di espandersi. Il fatto che sia più contagioso non significa che sia più letale. Questo è un fatto evolutivo.

Dobbiamo preoccuparci della impennata esponenziale e proteggere la fascia d’età più anziana. È bene che avvengano misure più ristrettive, soprattutto a livello di assembramenti.

Bisogna ridurre gli affollamenti che avvengono ad esempio negli autobus o nelle corriere per studenti e pendolari

Non è con i tamponi che si riuscirà ad azzerare il contagio. È illusorio. Il 95% è di asintomatici. Cosa facciamo? Tamponiamo tutta Italia, non abbiamo la capacità, mancano le risorse.

Usiamo meglio i tamponi antigenici che possiamo usare come screening. Con tempo breve è possibile fare lo screening  per una scolaresca, per coloro che lavorano nelle fabbriche, chi arriva all’aeroporto, chi sbarca a Lampedusa e via dicendo.”

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