E’ allarme West Nile virus nel Veneto. Luca Zaia ha stanziato 1 milione di euro per un piano di disinfestazione che si concentrerà soprattutto nelle zone in cui si verificherà il più alto numero di casi nei prossimi giorni.
Oltre 220 le persone colpite fino ad ora, soprattutto nel padovano, poi nel trevigiano e nel veneziano. Come rivela la mappa diffusa dalla regioni in cui le aree a rischio sono state suddivise per colori. Quelle che preoccupano di più sono indicate con il colore rosso e arancione. C’è anche una prima vittima nel Friuli Venezia Giulia.
Le cause dell’escalation
L’emergenza ha colto di sorpresa gli addetti alla prevenzione perchè durante l’estate si sono verificati tre fattori non prevedibili. Il prolungamento della siccità è il più importante. La mancanza di piogge ha causato il rallentamento dello scorrere dell’acqua di fiumi e canali. Si sono così formati dei ristagni che sono l’ambiente ideale per le zanzare. Trovando meno acqua gli insetti si sono avvicinati alle zone abitate dove i ristagni sono più diffusi. La seconda causa è la presenza di uccelli che costituiscono il serbatoio del virus, più infetti rispetto agli altri anni. La terza è la contemporanea circolazione di due sottotipi di virus.
Comportamenti dei privati contro la diffusione del West Nile
Oltre alla disinfestazione, la regione chiede la collaborazione del privato. Non devono essere abbandonati oggetti dove possa raccogliersi l’acqua piovana. Devono inoltre essere coperte le cisterne o i bidoni contenenti acqua. Per evitare le punture delle zanzare bisogna vestirsi con colori chiari, abiti coprenti e usare repellenti sulla pelle.
La disinfestazione colpirà sia le zanzare adulte che le larve. La causa del virus West Nile non è la zanzara tigre bensì quella comune, che punge dal tramonto all’alba.