L’applicazione delle nuove tecnologie alla sanità
Il convegno che Zaia paragona alla Davos, il forum mondiale dell’economia, si tiene nello splendido Palazzo della Regione e ha attratto un centinaio di studiosi tra i più noti al mondo, per capire come la tecnologia possa essere messa al servizio della sanità.
Le parole del Presidente del Veneto: “Ho immaginato questo evento, c’ho lavorato per anni e ringrazio tutti i compagni di viaggio. Il Veneto si pone ad essere quella che ho definito la “Davos della sanità”. Questo visto e considerato che, in giro per il mondo, non c’è un momento di sintesi tra: la ricerca, le nuove tecnologie, l’innovazione, l’intelligenza artificiale e la salute dei cittadini. Diventiamo, quindi, fulcro a livello internazionale.”
“Voglio anche ricordare che qui ci sono oltre 100 relatori in questi 4 giorni. Parliamo con relatori che vengono dall’Università di Harvard, Stanford, da Londra, dalla Germania e da quasi tutte le università italiane e da tutto il resto del mondo. C’è, quindi, un panel di relatori a livello internazionale, uno standing altissimo.”
L’intelligenza artificiale come protagonista
Molto ruota attorno all’intelligenza artificiale, sviluppata in questi mesi ad una velocità sorprendente. Zaia riprende: “L’intelligenza artificiale ci farà fare passi da gigante nella sanità e nella cura dei cittadini. Si pensi solo ai modelli predittivi nel fare, ad esempio, le analisi in anatomia patologica e, quindi, le diagnosi nei tessuti come quelle oncologiche. È di ieri la notizia che nelle donne si utilizzano intelligenza artificiale e algoritmi predittivi per prevenire il tumore al seno. Non dimentichiamoci che in tasca abbiamo un device, il telefono, che ci darà sempre più parametri e possibilità di accompagnarci in questa fase di prevenzione.”
Le ambizioni tra industrie farmaceutiche e ricerche aerospaziali
Zaia non nasconde l’ambizione che le idee, circolanti in queste ore nella sala del Palazzo, possano trovare applicazione nel Veneto, dove ci sono industrie farmaceutiche e un distretto che sta scommettendo sulle ricerche aerospaziali.
“Noi abbiamo grandi industrie farmaceutiche in Veneto che fanno grande ricerca e introducono l’intelligenza artificiale e le nuove tecnologie che sono molto più innovative. Dall’altro c’è anche da dire che, rispetto a tutto questo, non è un caso che si sia voluto mettere in piedi anche quello che è lo “space meeting” e puntare sull’economia aerospaziale. Si parla, quindi, di utilizzare dati aerospaziali in quanto tutte tecnologie che poi si compenetrano e si aiutano strada facendo. Considerate che l’aerospazio in Veneto vale circa 5 miliardi di euro, può crescere molto di più. “Aerospazio” per noi significa cultura rispetto a una ricerca innovativa che poi noi dobbiamo anche in questo caso trasferire nel mondo della sanità.”
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