Luca Zaia non nasconde la preoccupazione per l’avvicinarsi della fase acuta del contagio ma ribadisce il suo no al lockdown e apre alle misure restrittive ma non per le attività produttive.
Le parole di Luca Zaia
Giornata nera in Veneto: 31 morti in 24 ore. Positivi 63.095 (2.298 in più nelle ultime 24 ore) da inizio pandemia in Veneto. Attualmente positivi 35166. In isolamento 16.275 persone (+532), ricoverati 1.119 (108 negativi), terapie intensive 148, totale dei decessi 2.458 (31 persone morte nelle ultime 24 ore, oggi la giornata con più mortalità da quando è iniziata questa seconda ondata)
“Ieri abbiamo caricato 12 persone in terapia intensiva, oggi siamo già a 10: ci avviciniamo all’apice della pandemia. Stiamo avendo due giornate impegnative, il picco del virus è previso per metà novembre. Abbiamo 1000 terapie intensive e 6000 ricoveri da destinare ai pazienti Covid, questo è il massimo della nostra capienza”.
Il nuovo DPCM
“Ci saranno misure nazionali per i centri commerciali chiusi il fine settimana e scuole chiuse al 100% dalla terza media in su, questo è quello che ho percepito.
Sui trasporti, abbiamo visto che con l’apertura delle scuole la curva ha ricominciato ad alzarsi: i ragazzi hanno alta carica virale ma restano asintomatici, è un dato epidemiologico.
Poi c’è il tema del 50% della capienza massima sui mezzi di trasporto, che se si riaprissero le scuole diventa un problema”.
La situazione in Veneto
“Noi siamo in una fascia che non prevede misure restrittive forti, di certo non siamo in fascia rossa. Questo non significa gioire, bisogna tenere alta la guardia.
Siamo in una posizione intermedia, dove il contagio è importante ma l’efficienza delle cure va preso in considerazione come parametro (i parametri in totale sono 21). Abbiamo l’Rt 2, ma ci viene riconosciuto contact tracing che funziona e un sistema sanitario efficace”.