“Stiamo osservando da qualche giorno una diminuzione dell’incidenza dei positivi, non so se sia per le restrizioni o per il minor circolo del virus”. Così esordisce Zaia nella conferenza stampa.
Le parole di Luca Zaia
“Da ottobre, in Italia, vige il sistema delle regioni a zone gialle, arancioni e rosse. Fino ad’ora, il Veneto è restato zona gialla in virtù dell’algoritmo, lo ripeto: facciamo tanti tamponi. Il parametro della percentuale dei tamponi non rientra nei ventun parametri del Governo per valutare il colore delle regioni.
Voglio ricordare che, il 7 gennaio, il Veneto avrà passato venti giorni di restrizioni. Le regole da noi imposte erano simili a quella di una zona arancione, ma nessuno se ne è accorto”.
Il 7 gennaio si vedranno i risultati
“Il 7 gennaio non ci sono più scuse: non è colpa a livello regionale o nazionale. O abbiamo il crollo, oppure bisogna ricalibrare le regole e zone. La condizione per il passaggio nella zona arancione è avere un indice RT sopra 1.25. La vedo anche io da osservatore esterno: il nostro personale ospedaliero sta facendo un egregio lavoro.
Abbiamo 3400 ricoverati, altri 8000 ricoverati non per covid che si portano dietro 250 terapie intensive. Le terapie intensive per covid sono 390.
Sto parlando di questi numeri perché vengono valutati più parametri e noi non lasciamo a piedi i pazienti, li prendiamo in carico e li curiamo. Il nostro contact tracing è pari all’85%, uno dei più alti a livello regionale, se non il più alto”.
Se siamo da zona rossa verremo sicuramente informati
“Se siamo da zona rossa, penso che l’Istituto Superiore di Sanità accenda un warning e ci informi della gravità della situazione.
Il sistema o funziona o non funziona. Finiamola anche con il discorso che uno si sveglia la mattina e scrive un po’ di restrizioni. Le regole sono pensate anche con le attività ospedaliere e soprattutto c’è un algoritmo in Italia. Mi sembra poi di capire che le restrizioni non siano così sbagliate”.
Gli auguri di Luca Zaia
“Auguro un buon anno veramente a tutti. Penso che la forza del Veneto sia la comunità e l’abbiamo mostrato in tutti i momenti di difficoltà. Penso a Paolo Fassa, imprenditore veneto, che mi chiama per donare centocinquanta mila euro per il cibo per le persone povere fa capire che comunità siamo. Voglio ringraziare tutti i donatori, sono quasi 140 milioni di euro donati. Pubblicheremo questi dati perché c’è gente che pensa che siamo scappati con questi soldi”. Conclude Luca Zaia.