Luca Zaia dedica il suo primo incontro stampa al ritorno da Baku alle Colline del Prosecco diventate Patrimonio dell’umanità e annuncia un piano che la regione stilerà entro 120 giorni.
Le colline del Prosecco
Il governatore del Veneto, spiega come ha portato ad Unesco l’idea di usare tutti i casolari e le piccole realtà sparse nei vigneti e nelle colline, che dovranno essere rivalutate, rivitalizzate a fini turistici. La vera sfida è questa.
Niente alberghi quindi, ospitalità diffusa. Questo è il sistema per valorizzare quei piccoli edifici immersi nei vigneti che permettono di proporre un turismo emozionale.
Ci sarà dunque necessità di guide, di persone che faranno formazione, di posti letto e di ristorazione. È un nuovo fenomeno, un nuovo rinascimento non solo per le colline, ma per il Veneto in generale.
Zaia risponde poi alle proteste che si sono alzate in questi giorni affermando che è stato proprio lui a parlare di un futuro senza chimica in agricoltura. Spiega come il prosecco in generale si è posto delle limitazioni che altre regioni viticole non hanno. Ricorda anche come la Core Zone, cioè la zona Patrimonio dell’umanità, ha quei vigneti da oltre 200 anni e per il 70% ha aree boscate, i vigneti rappresentano solo il 30% delle colline.
Il piano strategico e gli obiettivi secondo Zaia
Il piano strategico, prevede tutte le misure del caso. A partire dall’immagine coordinata, quindi la cartellonistica, l’uso dei loghi, all’identificazione degli osservatori, ai percorsi e al censimento di tutti i casolari. Per passare infine a tutto quello che sono una serie di regole anche urbanistiche e un vero e proprio piano per la gestione dei turisti.
L’obiettivi sono quelli del “buon senso”, rispettare l’ambiente, l’eco-sostenibilità, l’amore per il territorio e il mantenimento del sito. Quest’ultimo significa che il sito deve continuare ad avere la sua vita e le sue coltivazioni.
Invita poi gli italiani ad approfittare di questa opportunità e investire nel proprio territorio.