In queste ore non arrivano buone notizie ne’ dall’Austria ne’ dalla Svizzera. Gli operatori turisti si stanno rimboccando le maniche per preparare l’accoglienza a chi sceglierà il Veneto per le sue vacanze. “E’ probabile che ci debba essere un Dpcm che chiarisce l’apertura delle frontiere in virtù dei dati epidemiologici sentito Oms il comitato tecnico scientifico, solo Dpcm può regolare aperture, dopodiché auspico che la riapertura sia regolamentata a livello comunitario. Dato che la Svizzera, ad esempio, ha emanato per il 6 giugno l’apertura ad Austria, Germania e Francia e non all’Italia ma la però nelle icone del cartoncino diffuso si vede che la prostituzione è garantita… Certo, la Svizzera non dipende dall’Europa”. A dirlo il presidente del Veneto, Luca Zaia nel corso del punto stampa presso la Protezione Civile a Marghera.
“Il turismo è la prima industria del Veneto – ha ribadito -con 18 mld di euro di fatturato. Abbiamo voluto dare la stura con le linee guida alle spiagge. Il vero tema sono le frontiere, bisogna garantire la mobilità, ricordo che il 23% del turismo veneto è tedesco, poi ci sono i turisti inglesi, russi danesi”.