Covid, che cosa non ha funzionato? Questo è l’argomento della prima puntata di “Stanno Facendo un ’48″, trasmissione condotta da Patrizio Baroni. Zaia aveva dichiarato, ed era entrato in rotta di collisione con l’ordine dei medici per questo, di voler mettere i laureandi in corsia per risolvere la mancanza di medici. Avrebbe veramente risolto la situazione?
L’opinione del Dott. Maurizio Manno
“Era agosto del 2019, io all’epoca scrissi al mio rettore – il poi ministro Manfredi – e al CUN perchè ritenevo questa iniziativa del presidente Zaia di “autorità”. Conferire una specializzazione con un corso di settanta ore non è sufficiente”.
“La Legge Gelmini dal 2010 ha aggiornato alcune regole fondamentali per il conseguimento di una specializzazione medica. Queste sono complesse e devono soddisfare dei requisiti di qualità che si articolano in 4-5 anni con un percorso rigoroso. È uno schema piuttosto complesso e articolato che non si può bypassare con una norma regionale fai da te. Qui ne va della sicurezza dei pazienti, io ero contrario, e non credo si possa risolvere il problema con l’autonomia”
Parla il Dott. Luciano Lamarca
“Io per spiegare ai telespettatori faccio un esempio banalissimo: è come voler automaticamente autorizzare e dare il brevetto per un Boeing 747 a un pilota di Piper. Un anestesista rianimatore ha una competenza di uno standard elevatissimo a livello internazionale, noi non abbiamo nulla da invidiare a nessun altro anestesista del mondo”.
“Se mancano medici l’unica soluzione per gestire l’incremento dei posti letto è stata eliminare tutta l’attività di sala operatoria. Sono stati bloccati gli interventi, hanno recuperato un certo numero di anestesisti, e le sale operatorie sono state trasformate in posti letto per la terapia intensiva”.
“Non si è mentito sui 1000 posti teorici di terapia intensiva. Tuttavia è inutile averli se poi non si hanno gli anestesisti e gli infermieri specializzati di terapia intensiva. Esistono degli standard nazionali ed internazionali sul rapporto tra medici infermieri di terapia intensiva e posti letto”.