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Zaia: Lega vicina allo strappo nel governo sui divieti covid a scuola

Il pensiero del partito del Carroccio è riassunto in questo passaggio del presidente della giunta regionale veneta durante la diretta di Marghera

Stamane Luca Zaia era a Roma per assistere al giuramento del presidente della repubblica Sergio Mattarella, ma questo non ha impedito alla Lega di dire no al nuovo decreto Covid che discrimina tra studenti vaccinati e non.

Il commento di Zaia

“Non condivido la discriminazione nelle scuole tra vaccinati e non vaccinati. Perchè chiamiamo immunità di gregge. Abbiamo l’aggiunta, o ti sei iniettato il vaccino o ti sei beccato il virus. C’è anche chi si è iniettato il vaccino e si è beccato il virus. Una terza condizione non banale anche dal punto di vista scientifico. Sembra dagli ultimi studi della Gran Bretagna che la terza dose con positività dia addirittura una produzione anti-corpale e quindi una risposta immunitaria che sia utile anche ad altre varianti. Fermo restando che, il contagiato con terza dose o è asintomatico o ha sintomi lievissimi. La dimostrazione l’assessore con solo due giorni di tosse.”

La situazione scolastica

“Quindi se ci concentrassimo sui sintomatici cambierebbe la vita sui sistemi di sanità pubblica. Ragazzi che vanno a scuola con un compagno positivo devono restare in classe. Noi dobbiamo chiedere che le scuole restino libere, che i positivi se ne vadano a casa. Ormai il virus è endemico. Gli scienziati daranno supporto o meno a quello che sto dicendo. Ma condivido questa idea con l’assessore, la dottoressa Russo e con molti colleghi presidenti”.

I dati sulle vaccinazioni

“Oggi siamo chiamati a scrivere delle regole che dovrebbero valere all’infinito, questa è la nostra visione. La  vaccinazione sta galoppando, posso dire che siamo arrivati all’88,9% e quindi all’89%, dai 5 agli 11 anni 1 su 3 è vaccinato. Pfizer chiede agli Stati Uniti alla Food and Drug Administrator  in via emergenziale di poter autorizzare, non ho ben capito in che fase siano, il vaccino sotto i 5 anni. Io penso che queste riflessioni non si portino tanto avanti nel senso che fase emergenziale sotto i 5 anni, bisognerebbe anche decidere di fermarsi”.

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