«Sono 3.468 nuovi casi di Covid registrati nelle ultime 24 ore mentre i ricoverati in area non critica sono 2.294 più 52 e meno dieci in intensiva. 66 i decessi». Questi i dati delle ultime 24 ore, comunicati dal presidente di regione. Sulla situazione delle terapie intensive Zaia si pronuncia così:
La situazione delle terapie intensive
«Sostanziale tenuta nelle terapie intensive, seppur con qualche difficoltà nel Veronese, tanto è vero che oggi registriamo un -10, in totale 286. Ci sono delle realtà entrate in area 5, Treviso e Verona, ma con sostanziale tenuta del sistema. Fondamentalmente abbiamo una situazione sotto controllo, ringrazio tutti gli operatori messi sotto grande pressione perché a differenza della prima fase abbiamo anche gli incidenti e i traumi nelle intensive, infatti ora complessivamente abbiamo 600 persone in intensiva. Nelle terapie intensive hanno visto un innalzamento dell’età, over 70, questo ci fa pensare a periodi di ricovero più lunghi, quindi meno turnover in intensiva»
Zaia e la zona gialla
«Oggi è il giorno dei colori, per noi non è cambiato nulla rispetto alla scorsa settimana, poi non so come sia l’algoritmo nazionale e il nostro conteggio dà un rt in diminuzione» commenta il presidente Luca Zaia.
Tamponi dai medici di base
«Dei 3007 medici di base oltre mille fanno tamponi, quasi il 59 per cento fa tamponi, oltre 3mila tamponi al giorno, con diverse modalità, quindi li ringrazio. Il 96 per cento dei medici ha comunque aderito. Questo dimostra che il network territoriale da noi funziona. L’accordo nazionale prevede 30 tamponi giornalieri a medico, ogni tampone viene pagato 18 euro al medico se eseguito in ambulatorio e 12 in altre strutture, le necessità sono maggiori e noi stiamo lavorando per consegnarli, ma è chiaro che per le finanze regionali non possiamo andare avanti molto a 18 euro, dovremo trovare un nuovo accordo»
Sull’accordo con i Veterinari
«Stiamo inoltre continuando a lavorare all’accordo con i veterinari e i dentisti. Sui veterinari attendo una risposta dal Governo, farà pure ridere ma nelle emergenze bisogna approfittare di tutte le opportunità, in un Paese dove si complica tutto. Ci sono protocolli rispettosi delle qualifiche ma che permettono, con l’addestramento dovuto, di far fare il tampone a molte categorie. Per questo mi sono permesso di pensare ai veterinari, non sono persone avulse da questo tema»
Le caute speranze per il vaccino Covid
«Alla fine avremo il passaporto sanitario per il vaccino del Covid, finirà così. Oggi chiedono il test, domani il vaccino. La comunità internazionale si tutelerà in questo modo. Personalmente io farò il vaccino. Alla volta di gennaio ne avremo su piazza almeno sei. Non è obbligatorio, però si lascia la libertà di farlo a chi vuole. Rispetto la libertà di pensiero, ma ho impressione che non si sia valutato l’aspetto della tutela a livello mondiale».