“Questa è l’acquisizione di una cultura comune dall’altro noi cittadini, a iniziare dalla famiglia, non possiamo immaginare di dormire sonni tranquilli perché tanto ci pensa la scuola. Questa è una sfida di comunità, se questa sfida la vinciamo e isoliamo i casi problematici, perché gli alert arrivano a iniziare dalle famiglie. Se tuo figlio si comporta in maniera strana, sarà una cotta vissuta male, ma potrebbe esserci qualcosa di più e quindi bisogna accompagnare e segnalare e aiutare.
E dall’altro è necessario isolare i casi estremi che sono i malati di mente perché una persona che ammazza un’altra persona perché, perché non sopporta il ‘no’ e l’allontanamento, è una persona che ha problemi di mente”: così il presidente del Veneto, Luca Zaia a margine della presentazione a Treviso, tornando sul femminicidio di Giulia Cecchettin.
L’appello di Zaia
“Faccio un appello – ha aggiunto il governatore – chi mi sta ascoltando giovane o non giovane che rientra nella categoria di ‘non ce la faccio più’ perché non sopporto l’abbandono o le pressioni del mio partner o le violenze psicologiche, c’è uno sportello che si chiama In-oltre, abbiamo già affrontato casi di violenza di genere c’è un numero gratuito (800.33.43.43.24), anonimo e un colloquio con uno psicologo formato si può avere al telefono e di persona”.
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