“Dire che è finita la battaglia vuol dire non capire la situazione – ha ammonito il presidente Zaia -, i ricoverati ci sono, abbiamo già superato il massimo dei ricoverati che avevamo nella prima fase. Lo dico perché, da zona gialla, temiamo che ci siano conseguenze, ricordo a tutti i cittadini che ci stiamo avvicinando ai ricoveri massimi delle terapie intensive, anche se in questa fase il virus ci ha in qualche modo graziati proprio sulle terapie intensive”.
Zaia, conferenza stampa 23 Novembre
Il motivo dei contagi in questa nuova fase è uno: “gli assembramenti”. Abbiamo segnalazioni di clienti ai bar con mascherina abbassata a chiacchierare con gli amici. Ho visto assembramenti davanti ai bar fino alle 18 in punto, perché dobbiamo farlo? Ricordo che ci sono anche tanti giovani ricoverati, teniamolo presente. La prima ondata è stata gestita con il lockdown per due mesi abbondanti dove c’è stata minima relazione sociale, oggi viviamo una fase di convivenza ed è inevitabile che il contagio si diffonda” spiega il presidente Zaia.
Sull’eventuale terza ondata
Dobbiamo aspettarci una terza ondata di Coronavirus? «Probabile che ci sia, ma nessuno ha la sfera di cristallo. Io credo che noi avremo una serie di montagne russe, dove il virus è presente, momenti in cui scema, poi torna su, non sono convinto che la curva vada solo ad esaurirsi. Il tema climatico della stagionalità pesa, non facciamo finta di non averlo capito, siamo nell’ambito dell’infezione influenzale, e fattori come temperature e ultravioletti pesano. Dobbiamo andare avanti e vaccinare».
Sulla questione vaccini, e sullo scetticismo di Crisanti in particolare : «Io non stronco e non rispondo a Crisanti quando dico che farei il vaccino. Mi spiace che una risposta mia venga venduta come la risposta al professore, io ho sempre detto che mi sarei vaccinato».
Mortalità Covid
In merito ai dati di mortalità Zaia riferisce: «Dal 21 febbraio al 17 novembre: decessi in area critica 434 (il 14,2% dei morti totali ad oggi), in area non critica i decessi sono stati 1719 (56%). Un morto su due è morto in ospedale in area non critica. Il 22%, quasi 23%, (698 persone) di decessi sono stati nelle Rsa».
«Domani presenterò la nuova ordinanza, anche se la vecchia è già scaduta” Zaia ha annunciato. “Domani cercheremo di mettere in fila tutti i provvedimenti per risolvere alcuni temi, cercando di interpretare meglio e rispettare chi lavora e la salute pubblica. Alla domanda su eventuali ulteriori restrizioni. “Stiamo pensando a misure compatibili con la vita, con il lavoro, ma che scoraggino al massimo possibile gli assembramenti»
La diatriba della stagione sciistica
“Vorremmo un coordinamento Europeo sul tema dello sport invernale, perché chiudere Arabba e Cortina quando altri impianti in Europa, nello stesso bacino epidemiologico, rimangono aperti è una situazione difficile, una stagione del genere è un suicidio. C’è un’intera economia legata allo sport invernale che ci consente di mantenere vita in montagna”.