I positivi non scendono, ma i numeri sono bassi e non giustificano la chiusura delle scuole secondo i parametri attuali del Cts e Luca Zaia intende discutere con il governo quei parametri. Perché teme una nuova crescita come lo scorso anno avvenuta in marzo.
Il bollettino di oggi
I dati di oggi riportano 603 casi in più di ieri, i totali positivi in questo momento sono 24 910 (+391 rispetto a ieri). Diminuiscono i ricoveri in ospedale, oggi sono 1134: di cui 1195 in area non critica, con una diminuzione di 7 persone. Mentre in terapia intensiva il dato è di 139 ricoverati, con una diminuzione di 2 persone. I decessi sono 5.
Le dichiarazioni di Luca Zaia
“Sostanzialmente come vedete l’Italia si sta colorando di arancione. Se noi avessimo una popolazione di 700.000 persone di 50 anni e si sedessero in aula e stessero lì 5 ore chiusi, in quelle aule probabilmente noi dovremmo dire che quel contesto epidemiologico diventa un contesto importante per coronavirus e quindi c’è il rischio concreto. Ma non può neanche passare idea una scuola ha l’anello al naso e chi invece la vuole tenere aperta rappresenta il mondo intellettuale. Il CTS dice che le scuole vanno chiuse nelle zone rosse. Ma rosso probabilmente vuol dire che siano già chiusi gli ospedali per un collasso totale”. Queste le parole di Luca Zaia.
Le parole di Luciano Flor
“Abbiamo i numeri dei positivi complessivi che non cala, ma lentamente cresce. Abbiamo il numero dei positivi al tampone che lentamente cresce e abbiamo i numeri dei ricoverati che lentamente crescono. Siamo lontanissimi dai numeri che chiederebbero la chiusura delle scuole ma non possiamo pensare di arrivare a quei numeri. Per muoverci forse dobbiamo avere una revisione di quei parametri”. Queste le parole di Luca Zaia.