1700 partecipanti alla 14° Maratonella di Campalto

La 14° Maratonella di Campalto è stata una gara mozzafiato di 30 km tra asfalto e sterrato, attraversando parchi, boschi e ponti lungo la laguna

Domenica 6 ottobre 2024 si è svolta la 14° Maratonella di Campalto, un appuntamento ormai tradizionale per gli appassionati di corsa del Veneto.

Dalla Laguna ai boschi

La 14° Maratonella di Campalto è stata organizzata da Maratonella A.S.D. con l’approvazione della FIDAL.

La gara, un Urban Trail di 30 km cronometrato, ha offerto ai partecipanti un percorso misto tra asfalto e sterrato compatto. Il tutto in un suggestivo itinerario che si snoda lungo i margini della laguna di Venezia.

La corsa ha attraversato i tre principali parchi della zona—San Giuliano, Albanese e Chiarin—e tre boschi: Zaher, Ottolenghi e Osellino, collegati da altrettanti ponti, tra cui il celebre ponte “Europa”. Il percorso, dopo un breve tratto asfaltato iniziale, ha portato i corridori tra la campagna e i boschi locali, con un fondo sempre compatto e adatto alla corsa, offrendo paesaggi mozzafiato lungo il tragitto.

Le emozioni della 14° Maratonella di Campalto

Un momento particolarmente atteso è stato il 13° Trofeo Marco Cavaldoro, dedicato al vigile del fuoco e amico della Maratonella. Il premio è stato assegnato al primo uomo che ha raggiunto il traguardo del Gran Premio della Montagna, posto al 20° km sulla sommità del ponte “Europa”. Per la categoria femminile, l’11^ Coppa Rosa è stata assegnata alla prima donna a raggiungere lo stesso traguardo.

Dopo aver attraversato i diversi parchi e il Canale Osellino, gli atleti hanno percorso gli ultimi chilometri su asfalto. Hanno poi concluso la gara su un rettilineo finale che li ha portati all’arrivo in Via Orlanda, tra l’entusiasmo della folla.

L’evento ha visto la partecipazione di oltre 1.700 persone, tra uomini, donne, bambini, ragazzi, famiglie e gruppi di amici. Ciò ha consolidato la Maratonella di Campalto come una grande festa di sport e comunità.

GUARDA ANCHE: Vertego, il nuovo “Caso-In” per tornare a vivere

Exit mobile version